Rimandato a settembre. Il celebre quotidiano progressista inglese The Guardian ha bocciato Matteo Renzi dopo due anni di governo.
In un lungo articolo del corrispondente da Roma Stephanie Kirchgaessner, l'operato del governo Renzi viene liquidato con una frase lapidaria: "Quando è arrivato al potere ha ereditato un Paese pieno di problemi. Due anni dopo, il suo desiderio di riforme non è ancora stato interamente soddisfatto".
All'esame dei singoli punti, il merito principale ascritto a Renzi sembra quello di aver portato una ventata di novità nella politica italiana - o almeno questa è stata l'impressione. Perché passando ad esaminare i dati, il giudizio non è lusinghiero: l'economia viene descritta come in crescita "nonostante il progresso sia lento, allo 0,7%". Al premier viene riconosciuta la buona volontà nell'attrarre investimenti stranieri, ma da Londra ricordano che i meriti di questa (scarsa) crescita vanno attribuiti perlopiù a Mario Draghi.
Certo il Guardian ammette che Renzi ha una certa vocazione per puntare i piedi, specie in Europa, ma gli esempi dei suoi "successi" diplomatici sono peculiari: l'Expo di Milano (assegnato nel 2006, quando l'attuale premier era alla provincia di Firenze) e le Olimpiadi di Roma 2024 (che ancora vanno assegnate). Per quanto riguarda i contrasti con Bruxelles, però, il quotidiano londinese ricorda che nonostante ami alzare spesso la voce, la gestione dell'emergenza migranti rappresenta uno degli insuccessi più clamorosi per il premier e per l'Italia.
Un discorso analogo vale per i diritti civili, sostanziale insuccesso del governo Renzi, incapace di imporre la propria volontà persino all'interno del suo stesso partito: nonostante l'alto numero di donne nell'esecutivo, spiega il Guardian, il premier non sembra avere la forza necessaria per mantenere le promesse fatte su questo tema.
Infine, due veri e propri macigni: il caso delle banche, "gestito male e causa di gravi turbolenze sui mercati", e la tendenza a trascurare i problemi del Mezzogiorno: "Renzi sembra allergico a un Sud già pieno di problemi e non ha mai affrontato seriamente il gap con il Nord Italia".
Sul tema è intervenuto anche il giornale conservatore francese Le Figaro, per cui "Il 'super-riformista' Renzi scuote l'Italia".
Il giudizio è più positivo di quello dei colleghi inglesi: tuttavia, nonostante da Parigi scrivano che Renzi "ha fatto percorrere più strada all'Italia negli ultimi due anni che nei trent'anni precedenti", si domandano se la sua stella non stia impallidendo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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