C'è bisogno di dollari, una montagna di dollari, per una guerra lunga, ben più lunga dei due mesi già passati. Bisogna dare risorse all'Ucraina, militari in primis, ma poi anche umanitarie, «per aiutare gli ucraini a lottare per la libertà e contro l'aggressione di Vladimir Putin», e per la ricostruzione. Dalla Casa Bianca, Joe Biden fa il punto sulla crisi internazionale e annuncia che chiederà al Congresso americano 33 miliardi di dollari aggiuntivi, un pacchetto monstre, oltre che la confisca dei beni degli oligarchi russi. La missione è esplicita: aiutare in ogni modo Kiev. «Invieremo armi fino a quando continueranno le atrocità e l'assalto della Russia», che «è l'aggressore senza se e senza ma» e deve avere chiaro in mente: «Non riuscirà mai a dominare l'Ucraina». «Le minacce non vinceranno», promette il presidente americano, ammettendo che la guerra è destinata a durare ancora «settimane o mesi». E per convincere gli americani, soprattutto deputati e senatori, spiega: «Il costo della battaglia non è economico, ma cedere all'aggressione avrebbe un prezzo più alto che aiutare l'Ucraina», anche per i costi umanitari che il pianeta dovrebbe affrontare a causa dello stop al «granaio del mondo» e alla crescita dell'inflazione anche negli Usa. L'economia americana - secondo gli attesi dati di ieri - perde l'1,4% del Pil nel primo trimestre, a sorpresa, e le sirene della recessione suonano. Attenzione, però, spiega il capo della Casa Bianca dopo giorni di dichiarazioni tempestose tra Washington e Mosca, tornata a paventare il rischio di una Terza guerra mondiale: «Non stiamo attaccando la Russia, ma aiutiamo l'Ucraina a difendersi».
Biden cerca l'accordo bipartisan al Congresso americano anche per voltare pagina e tornare a occuparsi delle vicende interne, per potersi concentrare sulle elezioni di Midterm di novembre, fra poco più di due mesi. Fondi così sostanziosi, una valanga di dollari di cui 20 miliardi andranno solamente per «assistenza militare» a Kiev, possono aiutare «l'Ucraina a vincere la guerra» prolungata, come vogliono gli Stati Uniti e ha spiegato il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, durante il vertice di 43 Paesi organizzato dagli Usa a Ramstein, in Germania, tre giorni fa. Dei 33 totali, 8 miliardi e mezzo andranno invece per tenere in vita lo Stato ucraino, la sua macchina amministrativa, burocratica e civile, «per aiutare il governo a rispondere alla crisi immediata e continuare a fornire servizi di base» ai cittadini, dopo le previsioni di una contrazione dell'economia ucraina del 45% quest'anno. Infine 3 miliardi saranno impiegati per cercare di arginare la crisi umanitaria legata al grano e al frumento, di cui l'Ucraina è fra i maggiori produttori al mondo e che secondo il World Food Programme spedirà sull'orlo della fame 48 milioni di persone in 81 Paesi. «Stiamo cercando di sostenere gli agricoltori - spiega Biden, accusando Putin di «aver bloccato» il «granaio del mondo» - Sarà utile per tutto il pianeta». Quanto all'energia: «La Russia la usa come un'arma. Non permetteremo che Mosca ricatti gli alleati». E annuncia che sta lavorando per deviare parte del gas naturale verso Polonia e Bulgaria.
Non è tutto. Miliardi di dollari, che serviranno all'Ucraina per finanziare la sua Difesa e rimediare ai danni provocati dalla Russia, saranno confiscati agli uomini del potere putiniano. «Colpiremo gli oligarchi e la cleptocrazia di Putin, sequestreremo yacht e ville degli oligarchi», ha spiegato Biden chiedendo nuovi poteri al Congresso. Il provvedimento dovrebbe rendere un reato «possedere intenzionalmente e consapevolmente beni ottenuti direttamente, attraverso affari corrotti con il governo russo». La proposta approderà al Congresso insieme alla richiesta di nuovi fondi per aiutare l'Ucraina.
Ma non si sa ancora se gli aiuti all'Ucraina saranno legati al pacchetto Covid da 10 miliardi di dollari, bloccato perché i repubblicani chiedono in cambio una contropartita sull'immigrazione. Biden dice che non gli importa come si farà, basta agire. Ma la questione condizionerà i negoziati sugli aiuti all'Ucraina nel Congresso Usa.
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