«Sciur padrun da li beli braghi bianchi». Poco importa che siano sarte e non mondine, poco importa che in mezzo non ci sia un contenzioso per «li palanchi» a fine mese e a nulla vale il fatto che stiano raccontando di poesia, e i sacrifici siano solo un inciso leggero e trascurabile. Per la Cgil, il «sciur padrun» ha sempre «li braghi bianchi». E non esiste comunità di intenti, non può esistere, tra datore di lavoro e dipendente. Nemmeno quando a raccontarli sono quattro operose, orgogliose premiere di Valentino. A nulla vale che nei loro racconti scorrano fiumi di tela e poesia. La Cigl, non ci sta. Spegnere gli entusiasmi e abortire sul nascere gli slanci produttivi, grazie. Fermi tutti: siamo in Italia. E in Italia ci sono, prima di tutto, più di tutto, i sindacati. A indignare i rappresentanti della Cgil, è un particolare passaggio dell'intervista rilasciata dalle sarte della maison a Vanity Fair: «In nome della passione per quello che fanno le sarte di Valentino dimenticano anche di mangiare e dormire. Le ripaga la bellezza che creano e la stima del loro amato capo». Roba da far accapponare gli aghi. «Per la bellezza lui (Pierpaolo Piccioli, direttore creativo del brand, ndr) e le sue ragazze hanno confuso il giorno con la notte, rinunciato a qualcosa, dimenticato di mangiare», si legge nell'articolo.
Apriti cielo. Una frase che manda su tutte le furie il sindacato. «Quella apparsa qualche giorno fa sulle pagine di Vanity Fair è una narrazione del mondo del lavoro totalmente irrispettosa delle professionali sarte e sarti della casa di moda Valentino», scrive in una nota la segretaria della Filctem Cgil di Roma e del Lazio, Maria Mora. Fine del senso e fine della poesia. In effetti, difficile capire come si possa erotizzare un mestiere se di mestiere si fa i sindacalisti... Invece ci sono mestieri che appagano e inebriano e bastano, in certi momenti della vita o anche per tutta la vita, se si è molto fortunati. La sensazione di fare qualcosa di grande, di essere una squadra, di arrivare da qualche parte, di essere dentro a qualcosa più grande di noi, di avere un'urgenza... Tutte cose che appagano e sfamano più della mortadella. Ma certo, bisogna averle provate, almeno una volta.
Ci sono lavori che sono un'avventura tutti i giorni, che ti portano altrove e che diventano la tua storia d'amore, in qualche caso. Parlano di questo, le sarte. E nel racconto, un pasto saltato o un sonno perso, sono una parentesi della quale non accorgersi. Ma siano in Italia. E il rosso Valentino, è diventato rosso Cgil.
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