Ecco i documenti che smascherano il grillino. Così voleva farsi togliere la multa

Il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle in Veneto, Simone Scarabel, è finito sulla bocca di tutti per aver chiesto, su carta intestata del gruppo, di farsi togliere una multa. Con questi documenti il Messaggero lo ha incastrato

Ecco i documenti che smascherano il grillino. Così voleva farsi togliere la multa

Prima il grillino dice che gli era stato soltanto gettato del "fango" addosso e che quelle carte intestate non esistevano, ora il Messaggero lo sbugiarda e pubblica i fogli che lo inchiodano.

Ieri, avevamo scritto che il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle in Veneto, Simone Scarabel, aveva fatto ricorso per una multa su una carta intestata del Movimento. Uscita la notizia su tutti i quotidiani, Scarabel ha iniziato a scrivere sui social che che avrebbe denunciato tutti quelli che lo hanno accusato di usare il suo ruolo politico per non pagare la contravvenzione. Per lui quei fogli non sono mai esistiti, per il grillino c'è stato soltanto un ricorso al giudice di pace tramite l'avvocato.

Ora, però, il Messaggero lo sbugiarda pubblicando quelle "maledette" carte intestate che dimostrano che il capogruppo del M5S ha cercato, in realtà, di sfruttare il suo ruolo politico per non pagare la multa. I documenti pubblicati dal quotidiano romano dimostrano, infatti, che Scarabel ha scritto ai sindaci di Codevigo (paese dove è stato multato ndr) e di Arzegrande (paese dove ha sede il comando della polizia locale ndr) con la carta itestata M5S per farsi annullare il verbale. (Guarda la foto 1) (Guarda la foto 2)

multa 1

multa 2

Ma non è tutto. Oltre alla richiesta di annullare la multa, il grillino aveva inviato anche un’altra lettera, in data 22 agosto, sempre su carta intestata del gruppo, per avere una serie di documenti, il cosiddetto "accesso agli atti". In quanto consigliere regionale ha fatto 34 richieste. E proprio il punto 34 è quello "incriminato": "Si fa presente, per quanto all’art. 97 della Costituzione 'i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione', le cui inadempienze sono state condannate dalla Cassazione".

Non è chiaro cosa volesse dire Scarabel. Quello che è certo è che ha cercato di insabbiare i documenti che lo inchiodano e per far cadere tutte le accuse sul suo conto ha pagato la multa.

Su Facebook ha scritto un lungo post nel quale spiega l'accaduto e ha condiviso il ricorso al giudice di pace per mostrare la sua trasparenza. Ma la cose, a quanto scrive e dimostra il Messaggero, non sono proprio così. Ancora una volta i grillini pretendo onestà, ma danno noccioline ai cittadini.

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