Alle ondate migratorie, i Paesi d'Europa reagiscono votando partiti di destra e di estrema destra. È un effetto già sperimentato in un passato anche recentemente e non promette nulla di buono... La sinistra - che finora aveva governato quei Paesi - dovrebbe riflettere sugli effetti che produce una politica che facilita l'immigrazione invece di gestirla. Intendiamoci. Uno spostamento dell'asse politico a destra o a sinistra non è necessariamente un male, sempre che i partiti votati non degenerino con comportamenti autoritari. Ma sollecita una riflessione. La sinistra al governo - quando esaspera toni e contenuti ideali e programmatici - produce sempre una reazione di destra, che si rivela micidiale per il futuro della democrazia quando indulge a soluzioni autoritarie come già è accaduto in un recente passato in Italia e in Germania. L'alternanza al governo fra destra e sinistra è indice di democrazia, ma a condizione che chi va al governo, sia esso la destra o sia la sinistra, rispetti l'opposizione e non ceda a reazioni estremistiche. Non pare che questa sia la tendenza ora, perciò, non sarebbe male rifletterci sopra. La verità è che, se non è gestita, l'immigrazione finisce con indebolire la democrazia, sia che produca un mutamento dell'ordinamento sia che produca una reazione estremista. Finora, l'errore è consistito nel non avere saputo gestire responsabilmente e concretamente l'immigrazione per ragioni comprensibilmente umanitarie, ma scarsamente realistiche. Le buone intenzioni non producono buona politica, ma fanno soprattutto danni, anche perché si traducono o in un'abdicazione dei propri ideali e programmi politici, o in reazioni opposte alla democrazia.
Che piaccia o no, il fenomeno migratorio sta mutando la natura degli ordinamenti politici dei Paesi soggetti all'immigrazione, sia con la progressiva prevalenza di una cultura (islamica) non facilmente assimilabile, sia provocando, come sta accadendo, reazioni sull'esito delle elezioni in Austria, sulle quali pare lecito qualche dubbio. piero.ostellino@ilgiornale.it- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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