Non solo Claudio Santamaria. Mattia Feltri, nel suo editoriale di oggi su La Stampa ci ricorda che sono numerosi i vip che, in questi ultimi mesi, si sono pentiti di aver votato il M5S.
L'attore Santamaria, che era salito sul palco alla manifestazione conclusiva della campagna elettorale di Virginia Raggi, ieri ha detto chiaramente che non lo rifarebbe. "Sono stato stumentalizzato", ha sottolineato spiegando di non sopportare più l'etichetta di "grillino". Anche Fiorella Mannoia, come Santamaria, dopo essersi infatuata politicamente di Luigi di Maio ("Lui è il mio presidente"), ora scrive tweet antigovernativi e si dice nauseata "di tutti quelli che sfruttano la sofferenza umana per arricchirsi o per raccattare voti, chiunque essi siano". Altri uomini di spettacolo come David Riondino e Ivano Marescotti, ora si dicono pentiti di aver voluto punire la sinistra votando i pentastellati anche perché tutto si sarebbero aspettati eccetto un governo con la Lega di Matteo Salvini.
Nel mondo degli intellettuali spicca anche Ernesto Galli della Loggia che, mesi fa, confessò di aver votato per Virginia Raggi perché volava "provare a cambiare" mentre, all'interno del 'Palazzo', spicca il senatore Gregorio De Falco, fresco di espulsione dopo che non ha votato la fiducia al governo Conte sulla manovra. Solo ora si accorge che dentro il M5S non c’è "alcuna attitudine democratica".
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