Ecr, a dicembre a Varsavia l’avvicendamento Meloni-Morawiecki

Agli Sudy days in Polonia, il passaggio di consegne con l’ex premier polacco. In Croazia, i Conservatori spingono la “maggioranza Venezuela” con Ppe e Priots

Ecr, a dicembre a Varsavia l’avvicendamento Meloni-Morawiecki
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di Adalberto Signore

nostro inviato a Dubrovnik

A Bruxelles l'hanno già ribattezzata «maggioranza Venezuela», consapevoli che la legislatura europea appena iniziata segna inevitabilmente un cambio di paradigma nei rapporti di forza tra Ppe e S&D. Con i Socialisti che restano sì decisivi per le sorti di Parlamento e Commissione Ue, ma che - a differenza del passato - non sono più ineluttabilmente indispensabili. Con buona pace della cosiddetta «maggioranza Ursula», infatti, quando i Popolari giocano di sponda con i conservatori di Ecr e i sovranisti dei Patriots hanno da soli la maggioranza del Parlamento. Al netto dei Socialisti, che diventano di fatto ininfluenti.

Uno scenario che non ha precedenti recenti e che sta mandando in agitazione la delegazione di S&D, francesi e belgi su tutti. Con Ppe e von der Leyen che sembrano curarsene il giusto e, con una sorta di politica dei «due forni», hanno iniziato un lento spostamento a destra.

Tutto comincia il 19 settembre, quando la plenaria di Strasburgo - con buona pace del cordone sanitario che ha perimetrato il via libera a von der Leyen e le successive nomine di vertice tenendo fuori i sovranisti - approva la risoluzione contro la «tirannia» di Nicolás Maduro, il presidente venezuelano che non si arrende all'esito elettorale. Da Ppe, Ecr (dove militano Fdi e i polacchi di Pis), Patriots (a cui aderiscono il Fidesz di Viktor Orbán, il Rassemblement national di Marine Le Pen e la Lega) e pure Afd, arrivano 309 voti. Un esperimento che - senza i criptonazisti di Alternative für Deutschland - si ripete il 10 ottobre, quando Popolari, Conservatori e sovranisti dei Patriots impongono un calendario delle audizioni dei futuri commissari e dei sei vicepresidenti esecutivi della Commissione favorevole a Raffaele Fitto (Ecr) a scapito della spagnola Teresa Ribera (S&D). Un passaggio tecnico, certo. Ma politicamente decisivo. Come pure non è un voto il vertice sulle politiche migratorie promosso giovedì scorso a Bruxelles da Giorgia Meloni, con al tavolo undici leader europei (tra cui quattro del Ppe, due Ecr, un Patriots più il premier olandese che rappresenta un governo di destra, due di S&D e un non iscritto). E a trainare la riunione - presieduta da von der Leyen e che potrebbe diventare un appuntamento fisso prima dei Consigli Ue - di nuovo la «maggioranza Venezuela».

La stessa che oggi si ritrova a Dubrovnik per il secondo congresso sulla famiglia organizzato da Ecr. La tre giorni croata rientra in una serie di eventi che da qualche anno organizza in giro per l'Europa il segretario generale dei Conservatori, il deputato di Fdi Antonio Giordano. Questa volta, però, i panel ospitano non solo esponenti Ecr, ma anche di Ppe e Patriots. Per i secondi, ci sono l'ungherese Kinga Gal, vicepresidente vicario del gruppo sovranista, e la spagnola Paloma Gomez Enriquez, senatrice di Vox. Negli inevitabili capannelli che si formano tra la hall e la terrazza del Valamar Lacroma hotel di Dubrovnik, peraltro, la fedelissima di Orbán è categorica nell'escludere sorprese durante l'audizione di Fitto. Cero, è il senso del suo ragionamento, sarà under attack e lo metteranno sulla graticola, ma - al di là del teatrino - nessuno ha interesse a far saltare davvero il banco mentre il Medio Oriente è in fiamme. Considerazioni condivise da Adam Bielan, capodelegazione di Pis dentro Ecr. Di buon umore anche in vista del passaggio di consegne tra Giorgia Meloni e l'ex premier polacco Mateusz Morawiecki (che oggi a Dubrovnik interverrà nel panel finale, insieme alla ministra della Famiglia Eugenia Roccella e alla vicepresidente del Parlamento Ue di Fdi Antonella Sberna).

Un avvicendamento che è nell'aria da tempo, anche perché la leader di Fdi è ormai da due anni impegnata sul fronte di Palazzo Chigi e da mesi sostiene che è arrivato il momento di passare le consegne. La successione è in programma per dicembre. Con Morawiecki che dovrebbe essere investito durante gli Study days Ecr in programma a Varsavia l'11-12 dicembre. Ai quali, ovviamente, è stata invitata anche Meloni.

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