Effetto Musk sul voto: dopo i soldi al tycoon l'addio alla California

L'imprenditore sposta X in Texas in polemica con la legge filo-trans

Effetto Musk sul voto: dopo i soldi al tycoon l'addio alla California
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Il fattore M piomba come un ciclone sulla campagna elettorale degli Stati Uniti a poco più di cento giorni dal voto. E quella M sta per Musk, Elon Musk, l'uomo più ricco del mondo con i suoi 251,5 miliardi di dollari di patrimonio conteggiati da Forbes. L'eccentrico imprenditore di origini sudafricane mostra di voler dire la sua sull'America del futuro e ha scelto chiaramente da che parte stare: da quella di Donald Trump, naturalmente. E non soltanto per solidarietà tra miliardari (a proposito, The Donald è appena 494° nella classifica dei paperoni mondiali, con 6,2 miliardi, quaranta volte meno del collega). È dell'altro giorno la notizia che il patròn di Tesla ha promesso di versare 45 milioni di dollari al mese ad America Pac, il nuovo super-comitato di azione politica a sostegno della corsa presidenziale di Trump che già vanta facoltosi finanziatori come il co-fondatore di Palantir Technologies Pltr, Joe Londsale, i gemelli Winklevoss, l'ex ambasciatrice degli Stati Uniti in Canada Kelly Craft e suo marito, Joe Craft, che è il ceo del produttore di carbone Alliance Resource Partners. Scopo principale di America Pac, costituito nello scorso giugno, è favorire l'iscrizione degli elettori e spingere gli stessi a votare in anticipo e richiedere le schede per posta negli stati indecisi, e questo malgrado lo stesso Trump si sia sempre detto diffidente sul voto postale, considerandolo il presupposto di truffe.

Un endorsement forte. Che però non è un gesto isolato. Musk infatti ieri ha anche annunciato che sposterà la sede dell'azienda aerospaziale SpaceX e del social network X in Texas per protestare contro l'approvazione da parte del governatore della California Gavin Newsom di una legge sugli studenti transgender. Una decisione, quella di Musk, di sapore fortemente trumpiano: «A causa di questa legge e delle molte altre che l'hanno preceduta, che attaccano sia le famiglie che le aziende, SpaceX sposterà ora il suo quartier generale da Hawthorne, California, a Starbase, Texas». Newsom ha reagito mettendo in rete uno screenshot di un post del 2022 di Trump in cui l'ex presidente prendeva in giro lo stesso Musk dopo una sua visita alla Casa Bianca, accusandolo ci volerlo adulare e blandire per finanziare «i suo progetti sovvenzionati». «Ti sei messo in ginocchio», il commento del governatore californiano. Ma la verità è che il gesto di Musk, oltre che l'indizio che d'ora in poi non perderà occasione per sottolineare la sua distanza dalle politiche Dem, è la sentinella di una tendenza generalizzata della Silicon Valley tradizionalmente progressista che sta invece scivolando verso i Repubblicani.

Ma c'è un altro fronte aperto ieri da Musk. Un messaggio sul social di casa X rivolto al cancelliere tedesco Olaf Schloz per chiedere lumi su un post del comico tedesco Sebastian Hotz che si sarebbe augurato la morte del miliardario americano e di Donald Trump. Noto come «El Hotzo», il comico è stato sospeso dall'emittente Rbb dopo essersi rammaricato del mancato successo dell'attentato contro Trump.

«Qualcuno che augura la morte al principale candidato presidenziale degli Stati Uniti e a me è pagato per farlo dal governo tedesco? Cancelliere, cos'è questo?», ha scritto Musk rifacendosi alla notizia rivelata dall'attivista di destra tedesca Naomi Seibt secondo cui Hotz è un personaggio con «visioni apertamente marxiste» ed è finanziato dallo Stato tedesco. L'effetto M è appena iniziato.

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