"Da Elly il bacio della morte a Sanchez. E i Popolari non governano senza Ecr"

L'eurodeputato Fdi emissario di Giorgia a Bruxelles: "Il centrodestra spagnolo condivide le stesse battaglie, dai migranti alla natalità"

"Da Elly il bacio della morte a Sanchez. E i Popolari non governano senza Ecr"
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Il voto alle comunali in Spagna spazza via la sinistra e apre la strada all'alleanza, anche in vista delle elezioni europee nel 2024, tra Popolari e Conservatori. Nicola Procaccini, europarlamentare di Fratelli d'Italia, copresidente del gruppo Ecr, ma soprattutto emissario del premier Giorgia Meloni a Bruxelles, non ha dubbi: «Con questo trend nuova maggioranza in Europa». E poi ironizza sul Pd: «Schlein ha dato il bacio della morte a Sanchez».

In Spagna Vox, partito gemello di Fdi che fa parte della famiglia dei Conservatori, triplica i voti alle elezioni regionali e amministrative.

«Il voto spagnolo offre almeno tre spunti di riflessione. Il primo: Vox triplica i voti ma soprattutto diventa una forza politica nazionale, raggiungendo consensi importanti anche in regioni, come la Catalogna, storicamente a vocazione socialista. Il secondo elemento: i Popolari sono il primo partito ma da soli non posso governare. E dunque il voto suggella il consolidamento del centrodestra spagnolo. Terzo elemento: dalle urne ne esce pesantemente sconfitta la sinistra radicale spagnola. Sanchez è espressione della visione più estrema. Possiamo sintetizzare: in Spagna perde il modello Schlein, vince il modello Meloni, ossia un centrodestra di governo».

L'ha citata lei, Schlein aveva incontrato Sanchez e aveva dichiarato di volersi ispirare al modello spagnolo.

«Per Sanchez quello di Elly Schlein è stato il bacio della morte. Voglio ricordare inoltre gli insulti del ministro del Lavoro e vicepremier spagnolo, Yolanda Díaz, contro il governo Meloni. Avrebbe dovuto preoccuparsi più del giudizio degli spagnoli sul suo operato che del premier italiano Giorgia Meloni».

Il 23 luglio si andrà al voto in Spagna. Popolari e Vox per un nuovo governo?

«I presupposti ci sono tutti».

Già esiste una collaborazione di governo tra Vox e Popolari in Spagna?

«Si in Castiglia e León»

Centrodestra spagnolo e centrodestra italiano. Quali i temi su cui muovere battaglie in comune?

«Sono tanti i campi. Io direi innanzitutto: il contrasto all'immigrazione illegale. La Spagna come l'Italia è una Nazione di primo arrivo. E la gestione ideologica e immigrazionista del governo Sanchez ha impedito di affrontare il problema, tutelando soprattutto i Paesi di primo approdo, come Italia, Malta, Grecia. L'Europa si è preoccupata più di affrontare il tema dei ricollocamenti, che interessano a Francia e Germania, che di come limitare gli sbarchi illegali. Altro tema: la natalità così come la difesa del modello tradizionale della famiglia».

Anche una nuova idea di Europa?

«Assolutamente, va archiviato il modello di un'Europa costruita come un super-Stato che interviene negli aspetti più disparati delle Nazioni, ridotte a entità amministrative. L'Europa deve avere poteri forti in poche materie, tra cui l'immigrazione, e lasciare libere le Nazioni».

A settembre la destra ha vinto in Italia, a luglio si spera in Spagna. Se questo è il trend, nel 2024 possono cambiare gli equilibri in Europa

«Nel mese di giugno possiamo dare all'Europa una nuova maggioranza Popolari- Conservatori. Non ci sono solo Italia e Spagna, già Svezia e Finlandia hanno un governo guidato dai Conservatori. E poi Polonia e Ungheria. Non credo in Grecia vi siano difficoltà. Se questa è la tendenza, è tempo di una nuova maggioranza al Parlamento europeo e una nuova commissione».

Conservatori-Popolari e Liberali?

«Io credo che nella prossima legislatura in Parlamento europeo si creeranno maggioranze sulle cose da fare più che sulle ideologie, magari anche con parti del gruppo dei Liberali».

Tipo bloccare la deriva green che sta paralizzando l'economia degli Stati?

«Appunto. Anche in Francia si sono resi conto che ci stiamo avviando verso un dirigismo statale che è l'anticamera del socialismo».

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