Ermini eletto vicepresidente Csm, duro scontro tra toghe e politica

La corrente Area democratica: "Le parole del Ministro della Giustizia esprimono una grave mancanza di rispetto e di senso istituzionale"

David Ermini e il Presidente Mattarella
David Ermini e il Presidente Mattarella

L'elezione di David Ermini alla vicepresidenza del Csm ha suscitato un vespaio di polemiche. Politiche ma non solo. A far sentire la protesta sono anche i magistrati della corrente di Area democratica: "Prendiamo atto che la maggioranza del Csm - scrive Cristina Ornano. - a seguito altre indicazioni e valutazioni, dando preferenza alla figura di un politico professionale, espressione del partito politico che lo ha indicato. Confidiamo che il vicepresidente Ermini, cui facciamo auguri di buon lavoro, ormai investito di questo alto e delicato ruolo istituzionale, saprà esserne il migliore interprete, superando nei fatti le ragioni e le perplessità espresse da coloro che non ne hanno sostenuto la nomina. Non possiamo che registrare con grande allarme gli inappropriati interventi del Ministro della Giustizia e del vicepremier Di Maio. In particolare, le parole del Ministro della Giustizia esprimono una grave mancanza di rispetto e di senso istituzionale, che rischia di delegittimare la vicepresidenza ed il Consiglio Superiore della Magistratura, che, quale organo costituzionale di garanzia dell'indipendenza e autonomia della magistratura, deve essere invece preservato dallo scontro politico".

"Esprimiamo vivo apprezzamento - conclude Area democratica - per la scelta operata dai consiglieri espressi da AreaDG di votare per la vicepresidenza del C.S.M. il professor Alberto Maria Benedetti, il cui profilo per autorevolezza, preparazione, percorso professionale e autonomia dalla politica è parso rispondente al ruolo di garanzia istituzionale che la Costituzione e la legge assegnano alla vicepresidenza del Consiglio Superiore della Magistratura".

Ma la bufera sul nome di Ermini è soprattutto politica. A lanciare il guanto di sfida è stato il vicepremier Luigi Di Maio: "Questo renzianissimo deputato fiorentino del Pd è appena stato eletto presidente di fatto del Consiglio Superiore della Magistratura. Lo hanno votato magistrati di ruolo e membri espressi dal Parlamento. Ma dov’è l’indipendenza? E avevano pure il coraggio di accusare noi per Foa che non ha mai militato in nessun partito. È incredibile. Ermini è stato eletto a marzo, si è fatto 5 anni in parlamento con il Pd lottando contro le intercettazioni: la riforma che abbiamo bloccato era proprio la sua. Ora lo fanno pure presidente. Il Sistema è vivo e lotta contro di noi".

Pronta la replica di Matteo Renzi: "Di Maio urla che l'elezione del vice presidente del Csm è un complotto di Renzi e del Pd. Allucinante", scrive l'ex segretario Pd su Facebook, che in un post riepiloga "i fatti: 1. David Ermini è stato eletto al Csm anche coi voti del Movimento Cinque Stelle (723 parlamentari!). Oggi Di Maio grida al complotto, ma in aula lo ha votato anche lui. Un complotto a sua insaputa?". "2. Ermini -prosegue l'ex premier e segretario del Pd- è diventato vice presidente del Csm grazie al voto dei togati. Che a loro volta sono stati eletti dai giudici di tutta Italia. I togati dovevano scegliere tra due professionisti del diritto: uno eletto dal Pd, uno scelto dalla Piattaforma Rousseau. Non è pensabile dire che se vince Rousseau è democrazia, se vince uno del Pd è complotto. 3. Tutte queste decisioni sono state prese dopo le elezioni politiche del 4 marzo. Data che secondo Di Maio segna la mia fine politica. Dunque: perché mi attacca ancora?". "La verità -conclude- è che Di Maio non è più lucido. Ieri mi ha dato dell'assassino, oggi attacca i giudici italiani. Capisco lo stress di lavorare, specie per chi non vi è abituato. Ma Di Maio dovrebbe ricordarsi che le procedure del Csm sono definite da una Legge Fondamentale che si chiama Costituzione. Continuano ad attaccare le Istituzioni, senza pietà. Bisogna reagire. Perché chi tace è complice".

Durissimi i capigruppo del Pd di Camera e Senato, Graziano Delrio e Andrea Marcucci: "Le inammissibili dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio Di Maio e del ministro della Giustizia Bonafede sull’elezione del vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura David Ermini rappresentano una inaudita violazione dell’indipendenza della magistratura ed una grave offesa al Parlamento che l’ha votato e vanno severamente respinte.

Esiste un limite alle esternazioni in libertà soprattutto quando si è parte del governo della Repubblica. È un comportamento irresponsabile mettere in discussione per futili motivi di propaganda l’indipendenza della magistratura e la libertà del Parlamento".

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