Impossibile ridurre il periodo di quarantena: almeno per ora restano i 14 giorni. Questo l'orientamento del Comitato Tecnico scientifico. Una frenata rispetto alla richiesta del premier, Giuseppe Conte, che prendendo a modello la Francia auspicava la riduzione a 7 giorni. Gli esperti del Cts però preferiscono rimandare la scelta per due motivi. Prima di tutto alla luce dell'andamento della pandemia nel mondo che ieri ha toccato il record di quasi 308mila nuovi casi. Poi, ha spiegato il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, è necessario verificare quale sarà l'effetto della riapertura delle scuole nella diffusione del contagio nei prossimo giorni.
Oltretutto la scelta francese che naviga in pessime acque dal punto di vista dell'epidemia è criticata perché è bene che sulle misure di salute pubblica ci sia un orientamento comune in Europa che, secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità, deve prepararsi ad un inverno davvero difficile. Una previsione nera quella dell'Oms: l'Europa vedrà un aumento dei decessi provocati dal coronavirus nei mesi di ottobre e novembre secondo il direttore per l'Europa dell'Oms, Hans Kluge. «Diventerà più difficile. In ottobre e novembre vedremo una maggiore mortalità», ha detto Kluge freddando le speranze di una seconda ondata più blanda rispetto alla prima.
Purtroppo mentre in Italia la diffusione del virus al momento anche se sostenuta resta sotto controllo in altri paesi non è cosi. Più di 51.000 nuovi casi sono stati segnalati solo venerdì nei 55 paesi monitorati dall'Oms Europa: un picco di contagi che supera quello di marzo scorso.
Certo anche in Italia il bollettino che segna in discesa il numero dei nuovi positivi, soltanto 1.008 contro i 1.458 di due giorni fa, va però letto alla luce dei pochi tamponi effettuati : 45.309. Decisamente troppo pochi visto chela soglia minima calcolata dagli esperti per garantire il controllo è di 100mila tamponi al giorno. E aumentano i decessi: 14.
I numeri dei contagiati restano ancora lontanissimi dai record della Francia che tre giorni fa ha contato 10mila nuovi infetti in 24 ore. Ma c'è anche la Gran Bretagna in difficoltà. Con un arretrato di oltre 185mila test da eseguire il Regno Unito si è visto costretto a chiedere aiuto ad Italia e Germania inviando migliaia di test da processare per non accumulare ulteriori ritardi.
Israele è di nuovo in lockdown nonostante le proteste dei partiti religiosi che non potranno praticare i loro culti perchè costretti in casa. E un nuovo lockdown tocca pure a Giacarta.
Si guarda con speranza ai tanti candidati vaccino che sono in sperimentazione nel mondo, oltre 40 sono già in fase clinica. Nella corsa c'è anche l'azienda farmaceutica Pfizer. Secondo l'amministratore delegato, Albert Bourla, «ci sono buone probabilità che entro fine ottobre sapremo se il vaccino funziona».
In fase avanzata anche il vaccino made in Italy dello Spallanzani. «Abbiamo iniziato la fase 1, che è quella della sicurezza.
Stiamo procedendo e fino ad oggi fortunatamente non abbiamo avuto nessuna reazione avversa nei volontari», spiega il direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia. «Entro fine ottobre avremo i primi dati sulla immunogenicità e se tutto va bene ci auguriamo in primavera di poter avere la formula per andare in commercializzazione», ha concluso.
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