Eutanasia, la Cirinnà e la maggioranza aprono al "farmaco letale"

Un disegno di legge volto alla introduzione di un "farmaco letale": dopo la sentenza della Consulta i giallorossi accelerano sull'eutanasia

Eutanasia, la Cirinnà e la maggioranza aprono al "farmaco letale"

Dalla sentenza della Corte Costituzionale sull'eutanasia all'esordio nel nostro sistema giuridico di un "farmaco letale": l'Italia cambia spartito sui temi etici. E il dibattito tra favorevoli e contrari è destinato a persistere nel tempo.

La maggioranza parlamentare composta da Partito Democratico, MoVimento 5 Stelle, Psi-Italia Viva e Liberi e Uguali, quella che regge le sorti del governo giallorosso, sembra voler sponsorizzare il debutto di un'ulteriore novità in materia bioetica. É infatti spuntato un disegno di legge, un testo sottoscritto da sette esponenti appartenenti ai partiti appena nominati, che è teso a "consentire a chi già sta morendo di poterlo fare secondo la propria visione della dignità del morire". Tradotto: approvazione di una legge contenente una normativa sul "farmaco letale", appunto, quale modalità eutanasica, una tra quelle di eventuale fruibilità. La notizia è approfondibile pure sul quotidiano Avvenire.

L'attesa disposizione giudiziaria, quella che è stata comunicata nella serata di ieri, non ha trovato il placet della Conferenza episcopale italiana, che ha reagito - così come riportato dall'Adnkronos - mediante "sconcerto e distanza". Il cardinal Gualtiero Bassetti, che è il vertice dell'episcopato italiano, aveva pure rilanciato mediante un dibattito organizzato a Roma qualche giorno fa: la Cei non avrebbe voluto che si arrivasse a questo punto. Ma ormai la sentenza è stata emessa, mentre i giallorossi possono continuare a ragionare attorno ad ambiti condivisi. La senatrice Monica Cirinnà aveva già esposto un palinsesto di innovazioni legislative possibili. Era agosto, il mese in cui i giallorossi hanno trovato un'intesa. Ora, l'esponente della formazione politica guidata da Nicola Zingaretti, risulta aver firmato per prima il ddl che potrebbe consentire alle persone che si trovano in una situazione "irreversibile", in relazione allo stato di salute, di accedere al farmaco in oggetto. Trattasi comunque di soggetti giuridici in grado di decidere per sè, viene sottolineato dal quotidiano dei vescovi.

Nonostante il disappunto degli ecclesiastici, insomma - compreso quello di papa Francesco, che per due volte in poche settimane aveva inserito l'eutanasia tra gli esercizi propri di una "cultura dello scarto", le forze che sostengono il Conte bis, esecutivo insediatosi all'inizio di settembre, hanno intenzione di incalzare il Parlamento. Battaglie portate avanti per anni, che ora possono trovare corrispondenza nella volontà della nuova maggioranza governativa. E infatti la senatrice Cirinnà, poco dopo l'emersione di quanto deciso dalla Consulta, ha insistito via Facebook sulla necessità impellente "dare risposta alla domanda di riconoscimento che proviene dal corpo dei malati".

Si va verso un almeno

duplice "cambio di rotta": uno sulla gestione dei fenomeni migratori e un altro, nel caso l'esecutivo in primis e il Parlamento in secundis decidessero di assecondare la determinazione dei progressisti, in campo bioetico.

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