"Fabbri non è laureato". Il suo curriculum ossessiona i rosiconi

L'economista Puglisi continua a indagare sui titoli di studio del politologo che collabora pure con Mentana

"Fabbri non è laureato". Il suo curriculum ossessiona i rosiconi
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Certo se fosse un chirurgo a non avere la laurea, la questione sarebbe più che incresciosa. Idem se ne fosse sprovvisto un ingegnere edile o qualche altra figura professionale alla quale è richiesta un'assoluta precisione. Scoprire che è un «intellettuale» a non possedere il titolo è forse più paradossale ma tutto sommato meno preoccupante. Se poi «l'intellettuale» in questione gode anche di un notevole successo e del favore del pubblico, più che paradossale la cosa si fa seccante. Specie per i tanti blasonati della cattedra che non riescono a rastrellare altrettanti consensi. Dev'esserci anche una buona dose di invidia da parte di qualcuno se la polemica su «laurea sì - laurea no» in Scienze Politiche dell'analista di politica internazionale Dario Fabbri, va avanti ormai da settimane. Il dubbio è stato sollevato dall'economista Riccardo Puglisi sui social (via Twitter per l'esattezza che ormai si chiama X). Puglisi ha espresso perplessità circa il titolo di studio riportato dalle biografie online di Fabbri. Ha sparso il sospetto in Rete e il dibattito è dilagato come un virus influenzale. Fabbri dovrebbe aver studiato all'Università Luiss ma non risultano laureati col suo nome negli anni considerati e anche dall'ateneo nessuno ha confermato o smentito. Ora, sul perché Puglisi si sia concentrato proprio su quell'anno (2006) e su quell'Università non è dato sapere, l'economista si è limitato a far sapere che «sta ancora cercando prove». Ma dal momento che Fabbri non ricopre ruoli pubblici che richiedano necessariamente una laurea e non ha mai affermato lui per primo di aver conseguito quel titolo di studio, l'accanimento di Puglisi sulla vicenda risulta di difficile comprensione.

Certo Fabbri ha un ruolo di rilievo nel giornalismo, collabora spesso con il direttore del Tg di La7 Enrico Mentana (che è anche il direttore responsabile del sito web della rivista Domino, di cui Fabbri è direttore editoriale) ed è apprezzato perfino da enti legati all'intelligence. Ma anche su Fabbri-giornalista si è scagliata l'attenzione di Puglisi: per non lasciare nulla di inesplorato, l'economista si è lanciato in un'indagine sul sito dell'Ordine dei giornalisti scoprendo che nessun Dario Fabbri risulta iscritto malgrado «si autodefinisca tale nelle sue biografie». Puglisi pensa moltissimo a Fabbri e dedica un sacco di tempo alle inchieste personali su di lui. Non altrettanto fa Fabbri con Puglisi che malgrado il titanico sforzo del professore per raggranellare informazioni sulla vita del politologo, si è limitato a dire: «Non rispondo a critiche personali, né rilascio interviste sulla mia sfera personale. Valuto il giudizio basato solo sul mio lavoro». Ma fin qui eravamo solo al 31 agosto scorso. I sospetti, le indagini, i post e i commenti sono proseguiti ancora e ancora e ancora.

Tanto che giovedì è intervenuto persino Mentana con una lunga lettera di risposta a Puglisi che gli aveva rivolto delle domande sul suo «collaboratore» Fabbri. Mentana definisce, giustamente, l'interessamento di Puglisi per il politologo «la sua magnifica ossessione» ed evidentemente non è attanagliato dalla stessa morbosa curiosità. Punto primo perché, spiega il direttore, quando ha conosciuto Fabbri non gli ha chiesto né per chi votasse, né se fosse laureato, secondo poi perché, ricorda Mentana «io stesso non sono laureato».

E continua: «Senza fare improponibili paragoni, il più grande divulgatore scientifico, e primo animatore debunking antibufale, Piero Angela, non era laureato. E il figlio Alberto, nel raccoglierne il testimone, ha scelto nella squadra del suo programma proprio Fabbri per il settore geopolitico». Come dire che la professionalità di Fabbri non è in discussione con o senza attestati, e questo è un dato di fatto.

Fabbri, Angela e Mentana non sono certo gli unici esempi di grandi professionisti sprovvisti del «prezioso» pezzo di carta. La faccenda non è, in effetti, poi così appassionante. Molto più intrigante sarebbe andare ad indagare le ragioni della magnifica ossessione del professor Puglisi.

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