Facebook e Instagram potrebbero causare dipendenza, soprattutto sui minori. È il motivo per cui la Ue ha messo nel mirino i due colossi social. La Commissione Ue ha aperto un procedimento formale per valutare se Meta (Facebook) può aver violato le regole del Digital services act (Dsa) per ciò che concerne la protezione dei minori. Bruxelles teme che i sistemi di Facebook e Instagram, compresi i loro algoritmi, possano infatti stimolare dipendenze comportamentali nei bambini, oltre a creare i cosiddetti «effetti tana del coniglio» che potrebbero portare i piccoli utenti verso video più estremi.
Inoltre, la Commissione è preoccupata anche per i metodi con cui Meta controlla l'età dei fruitori. Dato che le piattaforme di social media sono progettate per massimizzare l'attenzione degli utenti, gli algoritmi vengono utilizzati per stimolare dipendenze comportamentali.
«Oggi» ha dichiarato la vice presidente della Commissione Margrethe Vestager «attuiamo un altro passo per la sicurezza dei giovani utenti online». Indagini su Meta anche per la questione dei minori sono peraltro in corso anche negli Stati Uniti con già una multa di 5 miliardi di dollari. «La Commissione» recita una nota «è preoccupata che i sistemi sia di Facebook, sia di Instagram, incluso i loro algoritmi, possano stimolare forme di dipendenza comportamentale nei bambini». Si guarda a questioni come, ad esempio, l'immagine fisica o forme di depressione o altri effetti psicologici negativi che possono risultare aggravati dall'utilizzo intenso dei social network. La procedura è il risultato di un'analisi preliminare sul rapporto di valutazione dei rischi (obbligatorio) inviato da Meta lo scorso settembre e sulle risposte inviate dalla società alle richieste aggiuntive di informazione presentate dalla Commissione.
«Non siamo convinti ha commentato il commissario al Mercato Interno Thierry Breton che Meta abbia fatto abbastanza per adempiere agli obblighi per mitigare i rischi negativi per la salute fisica e mentale dei giovani europei su Instagram e Facebook». Con le indagini su Meta, ha aggiunto, «non risparmieremo sforzi per proteggere i nostri bambini».
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