È stato un Consiglio dei ministri breve ma intenso quello che si è tenuto nel tardo pomeriggio. È stata una giornata convulsa per la politica italiana, sotto scacco del gruppo del M5s che ha deciso di aprire una crisi di governo nel momento più delicato per il Paese. Lo strappo dei senatori di Giuseppe Conte, che in blocco si sono astenuti dal voto di fiducia posto dal governo sul dl Aiuti, ha spinto Mario Draghi ad annunciare le sue dimissioni durante il Consiglio dei ministri. Dimissioni che, successivamente, sono state respinte da Sergio Mattarella, che ha rimandato il presidente del Consiglio alle Camere. Ma la tensione nel governo è alle stelle e sarà difficile ricucire una maggioranza divelta dall'irresponsabile azione del M5s, come dimostra la discussione tra Andrea Orlando e Roberto Cingolani durante il Consiglio dei ministri.
Tutto è nato quando Mario Draghi ha annunciato al suo gruppo di governo che questa sera stessa sarebbe salito al Colle per rassegnare le sue dimissioni. Dopo che Mario Draghi ha reso nota la sua decisione, tra i presenti si è registrato un "silenzio assordante", come rivela un ministro. In quel momento, solo uno dei presenti è intervenuto per chiedere al presidente di ripensarci: Andrea Orlando. Il ministro del Lavoro, infatti, ha invitato Mario Draghi a concedersi un supplemento di riflessione,vista la situazione complicata. Un atteggiamento che ha creato qualche malumore in Roberto Cingolani, che ha invitato il collega a non intromettersi e a stare al suo posto. Una richiesta che il titolare del Mite ha fatto a quello del Lavoro anche e soprattutto per la situazione complicata che si è venuta a creare, con l'emergenza gas che incombe.
A maggior ragione, avrebbe spiegato Andrea Orlando, è il caso di insistere affinché Draghi ci ripensi, evitando un salto nel buio potenzialmente drammatico per il Paese. La controreplica del ministro del Lavoro ha ulteriormente alzato la tensione nel Consiglio dei ministri e Roberto Cingolani ha sbottato: "Hai fatto il gioco di Conte". Il riferimento è all'aumento della tensione tra i ministri. La lite è stata sedata, anche per questioni di ragionevolezza, vista la situazione complicata.
Un applauso dei ministri ha accompagnato Mario Draghi all'uscita dalla sala del Consiglio di Palazzo Chigi. Il premier dimissionario a sua volta ha salutato, ringraziando i membri del governo prima di dirigersi al Colle.
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