"Faremo le barricate contro il decreto, rischia di essere la tomba dell'edilizia"

L'azzurra: "Il provvedimento del governo è un fulmine a ciel sereno. Abbiamo chiesto dei correttivi, ora serve un tavolo a Palazzo Chigi"

"Faremo le barricate contro il decreto, rischia di essere la tomba dell'edilizia"

Onorevole Erica Mazzetti, componente della commissione Ambiente della Camera e da sempre titolare in Forza Italia dei dossier più caldi del settore edile, cosa pensa del decreto sul Superbonus 110% varato giovedì dal governo?

«Il provvedimento del governo è stato un fulmine a ciel sereno perché il mese scorso durante un question time in commissione al Senato si era specificato che secondo Eurostat i crediti del Superbonus non costituivano debito pubblico. Giorgetti ci ha detto che, secondo Istat, non era così. Aspettiamo il documento».

Che risultati avete ottenuto per ora?

«Il Superbonus è stata una misura eccellente per far ripartire l'edilizia ma è stata realizzata con tempi e modi scellerati. Premesso che questa misura doveva necessariamente terminare, quello che abbiamo sempre chiesto come Forza Italia - e grazie ai capigruppo e al ministro Tajani abbiamo ottenuto ieri - è eliminare la responsabilità solidale e mettere in circolo quei crediti fiscali incagliati che toglievano liquidità alle imprese. Solo così si può chiudere con il passato del Superbonus 110% che aveva illuso tutti gli italiani di potersi rifare la casa gratis. Non sarebbe stato giusto che a rimetterci fossero cittadini, imprese e professionisti».

Come si può intervenire ulteriormente?

«Il Parlamento può migliorare il testo con la cartolarizzazione degli F24, proposta che avanziamo da due anni e con l'intervento massiccio di tutte le partecipate di Stato. Giorgetti deve impegnarsi perché non si ponga la fiducia e si ascoltino le esigenze delle categorie come indicato nella mozione a mia prima firma che sarà discussa a fine febbraio e che indica come strutturare un sistema di incentivi stabile».

C'è pure lo stop all'acquisto dei crediti da parte delle Regioni.

«Era un' intuizione di molte Regioni governate dal centrodestra e guidate da presidenti di Forza Italia per salvare i propri imprenditori. Pare che l'Agenzia delle Entrate abbia lanciato un allarme sulla sostenibilità. Se si intende discutere di autonomia differenziata, allora bisogna riflettere anche su questo tema. Anche perché l'articolo 2 del decreto blocca tutte le cessioni del credito: non si potranno più utilizzare per pannelli fotovoltaici, bonus 50%, sismabonus, ecobonus e anche per i carburanti agricoli. Potrebbe essere la tomba per l'edilizia, non lo dobbiamo permettere e su questo Fi farà le barricate perché il presidente Berlusconi sa che l'edilizia è il motore dell'economia».

Il decreto rischia di farvi perdere la vostra base elettorale storica?

«Forza Italia sta ragionando su come strutturare un incentivo dilazionato e che possa far lavorare le imprese. Il capogruppo al Senato Ronzulli ha proposto di convocare un tavolo con le categorie a Palazzo Chigi lunedì e la richiesta grazie al ministro Tajani è stata accolta. Spero che siano ascoltate perché hanno il polso della situazione».

Come pensate di intervenire nell'immediato?

«Innanzitutto sono state già recepite alcune nostre indicazioni come il video con geolocalizzazione per certificare i lavori. Come si fa a girare il video se i lavori sono conclusi? Poi, serve una proroga per le ville unifamiliari.

Il 31 marzo è vicino, è necessario un rinvio a fine anno. Se i lavori non vengono terminati senza conseguire il miglioramento di classe energetica, si devono restituire gli sgravi all'Agenzia delle Entrate. Si rischia una rivolta popolare. Salviamo il salvabile».

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