Sembrava un altro femminicidio, l'ennesimo. Un uomo che uccide la compagna e poi tenta di farla finita. Ma con il passare delle ore quanto è avvenuto a Incisa Scapaccino, nell'Astigiano, ha assunto una luce differente. Paolo Riccone, 57 anni, piantonato nell'ospedale Cardinal Massaia di Asti dove è stato ricoverato venerdì con vistose ferite da taglio ai polsi, ieri ha raccontato la sua versione della morte della compagna Floriana Floris, 49 anni, originaria di Milano, madre di una figlia avuta da una precedente relazione. «Tornato a casa - ha detto l'uomo - ho trovato Floriana morta e, per disperazione, ho tentato di uccidermi». Un racconto al quale gli investigatori sembrano dare un certo credito, al punto che la Procura di Asti non ha preso nei suoi confronti nessun provvedimento.
Riccone era stato trovato venerdì dai carabinieri accorsi nell'appartamento di Incisa Scapaccino dopo che la figlia di Floriana aveva dato l'allarme verso l'ora di pranzo perché la madre non rispondeva al telefono, e i vicini di casa da giorni avevano notato l'automobile della donna parcheggiata nello stesso punto. L'uomo era ferito e in stato evidentemente confusionale, accanto al cadavere della donna, uccisa a coltellate almeno un paio di giorni prima. L'uomo oltre a tagliarsi i polsi avrebbe anche ingerito della candeggina. È sedato e in coma farmacologico, ma avrebbe comunque avuto modo ieri di parlare con i militari, per una prima deposizione che naturalmente andrà vagliata accuratamente. Sin dall'inizio l'uomo, pur nel suo stato poco lucido, aveva sostenuto di non essere in alcun modo implicato nella morte di Floriana. La Procura di Alessandria attende ora l'esito di una serie di accertamenti scientifici: l'autopsia, che si è svolta ieri, e le analisi sulle tracce di sangue trovate su entrambi i corpi, sul pavimento e su un coltello. Le indagini sul caso vengono eseguite dai carabinieri di Asti.
Riccone, nato a Nizza Monferrato, in provincia di Asti, svolge la professione di consulente, lavoro che lo ha portato spesso a viaggiare tra Milano, Roma e Alessandria. Vedovo da diversi anni (aveva perso la moglie per una malattia), era anche orfano di madre e di padre, morto proprio poche settimane fa. Ed era proprio la necessità di accudire il genitore negli ultimi giorni della sua vita che lo aveva spinto a tornare nellì'Astigiano. La donna invece, madre di una figlia avuta da una precedente relazione, era disoccupata. I due convivevano da un paio di anni nell'appartamento della famiglia di lui, nel piccolo comune astigiano.
«Una famiglia molto riservata, ma altrettanto conosciuta in paese». Così Matteo Maestrelli, sindaco di Incisa Scapaccino, descrive Paolo e Floriana. «Riccone - prosegue il primo cittadino - è il figlio dello storico benzinaio del paese, morto nelle scorse settimane per malattia. Anche lui era un uomo molto riservato, aveva una pompa di benzina da anni, che ormai aveva venduto ad altri.
Era conosciuto in paese come Gino della pergola e aveva anche fatto parte della pro loco anni fa. Erano una delle vecchie famiglie del paese. la loro è una tragedia che ci lascia sgomenti. L'intera comunità è senza parole».
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