Dopo i primi due decreti del nuovo governo di centrodestra, Forza Italia rilancia la sua ricetta sul fisco. Ne abbiamo parlato con l'onorevole Giuseppe Mangialavori, presidente della commissione Bilancio alla Camera.
In campagna elettorale tutta la coalizione di centrodestra ha parlato di detassazione, ora però il governo è partito dai rave party. Prevale la linea di destra-centro?
«Il governo è stato costretto subito ad affrontare casi di cronaca che rischiavano di tramutarsi in emergenze, l'ha fatto seguendo uno schema innovativo, che ha attirato l'attenzione dei media. Già dalla scorsa settimana con la Nadef e ora con la legge di Bilancio ci occuperemo di tenere la nostra economia al riparo da eventuali nuove crisi o rialzi dei prezzi, di contenere l'inflazione e ridurne gli effetti sulle fasce più esposte».
Quali sono le proposte di Forza Italia in questo senso?
«Sono quelle che ha illustrato il presidente Silvio Berlusconi: bisogna ridurre drasticamente le tasse e incentivare le nuove assunzioni azzerando il costo del lavoro: per chi assume un nuovo dipendente giovane lo stipendio lordo deve essere uguale allo stipendio netto. Bisogna inoltre intervenire sulle pensioni, portandole gradualmente alla cifra che noi riteniamo di dignità: mille euro».
Il governo sta lavorando per un taglio del cuneo del 2%, ma Confindustria dice che è troppo poco, si può fare di più?
«È evidente che il 2% è una percentuale troppo bassa, come è addirittura scontato che Confindustria chieda di fare di più. Io ragiono sull'idea di un governo capace di governare cinque anni e, di conseguenza, sono fiducioso che si possa agire con gradualità, ma con forza. La volontà politica c'è, sicuramente c'è quella di Forza Italia. Quando inizieremo i lavori in commissione verificheremo la possibilità di accelerare questo processo».
Trova giusta la fine del Superbonus 110%?
«No, il sistema dei bonus non ci piace dal punto di vista per così dire filosofico, ma il Superbonus 110% ha oggettivamente sostenuto il rilancio della nostra economia. È stato un booster che ha avuto gli effetti che ci siamo augurati quando lo abbiamo votato. È giusto, forse, abbassare la percentuale di sostegno, ma bisogna farlo con gradualità, senza creare disagio alle imprese che hanno già iniziato o alle famiglie che si erano organizzate diversamente. Per questa ragione Forza Italia proporrà dei correttivi alla proposta del governo».
Quello che è stato fatto per le bollette basterà?
«Interverremo fin quando sarà necessario. Abbiamo votato, senza alcun imbarazzo, uno scostamento di bilancio, anche se Forza Italia si è augurata fino all'ultimo di riuscire a evitarlo. In settimana daremo il via libera a un provvedimento che consentirà di dare respiro alle situazioni di maggiore sofferenza, ma, evidentemente, non si può solo tamponare. Ci auguriamo che, come segano alcuni indicatori, i prezzi dell'energia possano cominciare a scendere, ma, in ogni caso, dobbiamo investire subito in un nuovo e diverso mix energetico per il nostro Paese, mettendolo al riparo da nuove fluttuazioni.
Per farlo è necessario non solo aumentare la produzione di gas nazionale come abbiamo già deciso mettendo fine a una incomprensibile moratoria sulle trivelle che ha aumentato la nostra dipendenza dalla Russia, ma anche riprendere il confronto su fonti alternative e anche per la ricerca sul nucleare, dal momento che sono in costruzione nuovi centrali a poche decine di chilometri dai nostri confini e non si capisce perché noi dovremmo fare diversamente».
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