Fi smentisce le liti: "Si lavora per la pace"

La risposta alle voci di frizioni interne: "Sostegno a Draghi, appoggio alla Ue"

Fi smentisce le liti: "Si lavora per la pace"

Non ci sono divisioni in Forza Italia. I gruppi parlamentari e il partito azzurro si confermano uniti sulla linea tracciata dal presidente, Silvio Berlusconi (nel tondo, ieri a Pisa con la compagna Marta Fascina in occasione della partita del suo Monza). Per smentire le voci che continuano a evocare sfide interne o scissioni, ieri è arrivata una nota ufficiale del movimento, e ha escluso in modo categorico che sulla guerra in Ucraina, o sul governo, siano maturate «frizioni» decisive fra le fila dei forzisti. «Le notizie di presunte divisioni all'interno di Forza Italia sulla linea politica - si legge - sono prive di fondamento. Il presidente Silvio Berlusconi, con il consenso unanime del movimento, ha ribadito nel corso dei suoi discorsi a Roma e a Napoli, il sostegno al governo Draghi per l'intera legislatura, la condanna dell'invasione dell'Ucraina, la necessità di arrivare a un accordo per il cessate il fuoco, il pieno appoggio all'Ue e all'Occidente, la vicinanza agli Stati Uniti».

«Tutta Forza Italia - prosegue la dichiarazione del partito - si riconosce nelle posizioni indicate dal presidente Berlusconi, unica guida politica del movimento». «La sua decisione di essere in campo da protagonista nella prossima campagna elettorale - conclude la nota di Fi - è stata accolta con straordinario entusiasmo da tutti i dirigenti presenti a Napoli - prosegue Fi-. Le immagini di quel giorno rappresentano la miglior smentita di presunte frizioni interne. Come lo rappresenta l'impegno di tutti i dirigenti e militanti nella campagna elettorale amministrativa in corso con i sondaggi che danno Fi in costante crescita di consensi».

I retroscena dei giorni scorsi su una dialettica interna al movimento, danno voce alla delusione - quella di Mariastella Gelnini - che è scaturita dall'avvicendamento ai vertici del partito in Lombardia. La nomina a coordinatrice regionale della vice capogruppo al Senato, Licia Ronzulli - al posto di Massimiliano Salini - ha suscitato la reazione della ministra, e su quel caso si è poi innestata una discussione creata a proposito della posizione assunta sulla guerra.

Su entrambi i fronti ha risposto il coordinatore azzurro, Antonio Tajani, escludendo che ci sia margine per equivoci. «La linea è chiarissima - ha detto - Berlusconi è un uomo di pace e si augura che si possa arrivare a un accordo tra Putin e Zelensky, come si augurano tutti». Non c'è - ha ribadito - «alcun tentennamento sulla nostra linea europeista, atlantista e vicina agli Stati Uniti».

Il giorno prima, lo stesso coordinatore nazionale - ed ex presidente del Parlamento europeo - aveva già chiarito che non esiste un'area di dissenso politico interno. «Una singola opinione - ha sottolineato - non rappresenta una divisione, ma danneggia un'intera comunità umana e politica», ha tagliato corto Tajani.

«Berlusconi ha sempre praticato il pacifismo del fare, è stato l'unico leader italiano a farsi carico con tenacia e convinzione della necessità di un dialogo tra Usa e Russia ha aggiunto la capogruppo al Senato Anna Maria Bernini.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica