Le fiale Pfizer ora resistono nel frigorifero per un mese

Si allungano i tempi di conservazione del vaccino Pfizer. Dopo essere state scongelate, le fiale non aperte possono resistere in frigo per un mese, non solo per i cinque giorni previsti finora

Le fiale Pfizer ora resistono nel frigorifero per un mese

Si allungano i tempi di conservazione del vaccino Pfizer. Dopo essere state scongelate, le fiale non aperte possono resistere in frigo per un mese, non solo per i cinque giorni previsti finora. È il Comitato per i medicinali per uso umano dell'Agenzia europea del farmaco a raccomandare una modifica alle condizioni di conservazione approvate per il prodotto.

È una novità importante, perché condizioni di conservazione più flessibili potranno facilitare la gestione dei centri di vaccinazione di tutta l'Unione europea. Il farmaco della BionTech-Pfizer in principio doveva essere mantenuto a temperature estreme, a -70 gradi, poi a febbraio le due aziende hanno annunciato che è sufficiente una temperatura compresa tra -25 gradi centigradi e -15. Le dosi possono essere conservate così per due settimane. Una volta scongelate, però, finora la procedura prevedeva che venissero somministrate rapidamente, non oltre i cinque giorni di conservazione in un normale frigo. Adesso si cambia e sarà possibile conservare le fiale non aperte ad una temperatura di 2-8 gradi fino a 31 giorni. Gli esperti si sono espressi dopo avere valutato «ulteriori dati di studi di stabilità presentati all'Ema dal titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio». Le modifiche descritte saranno incluse tra le informazioni relative al Comirnaty, il nome commerciale del primo vaccino approvato in Europa basato sulla tecnologia a mRNA, pubblicate sul sito web dell'agenzia europea del farmaco. E saranno poi inserite nelle istruzioni allegate al prodotto. Una maggiore flessibilità nella conservazione e nella manipolazione del vaccino, a detta dell'Ema, avrà un impatto significativo su pianificazione e logistica del vaccino.

L'agenzia europea sottolinea di essere «in dialogo continuo con i titolari dell'autorizzazione all'immissione in commercio dei farmaci contro il Covid-19, mentre cercano di apportare miglioramenti alla produzione per migliorare la distribuzione dei vaccini in Europa».

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