I veri vincitori dell'assemblea costituente del M5s sono loro. Più di Giuseppe Conte. Sicuramente più degli attuali parlamentari. Il loro trofeo è il superamento della regola dei due mandati e sono pronti a tornare in pista.
Hanno scommesso ancora su quel Movimento che li aveva eletti e poi pensionati e l'hanno spuntata. Si tratta dei big di una volta che, una volta fuori dai Palazzi, non hanno abbandonato i Cinque Stelle.
Ex ministri e sottosegretari, già alte cariche dello Stato. Sono i volti simbolo della cavalcata pentastellata verso il governo. Chi parla da politico di professione è l'ex presidente della Camera Roberto Fico, uno dei primi a sostenere che la regola dei due mandati andava modificata. Uno che, dal suo ufficio di ex presidente della Camera, non ha mai mollato il Movimento e ha sostenuto Conte, seppur con accenti vagamente critici. Altri due sicuri del tris sono Vito Crimi e Paola Taverna. Loro due non solo sono rimasti vicini a Conte, ma hanno proprio continuato a lavorare per il Movimento che, ormai undici anni fa, li ha catapultati in politica dall'anonimato più assoluto.
L'ex capogruppo al Senato e la «pasionaria» hanno collaborato con i gruppi parlamentari, con uno stipendio di circa 70 mila euro all'anno. E ora si preparano al ritorno in grande stile tra le fila del nuovo partito contiano. E poi gli ex ministri e sottosegretari. C'è chi, come Riccardo Fraccaro, del M5s non ne vuole più sentire parlare. Salvo sorprese. Diversa la situazione dell'ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. L'uomo che aveva presentato a Luigi Di Maio il futuro premier Conte, suo professore di diritto all'Università di Firenze, è stato accolto come una star a «Nova», la kermesse pentastellata voluta da Conte. Nonostante abbia aperto due studi legali, uno a Firenze e l'altro a Roma, dal nome altisonante di Bonafede e Partners, perfino lui è pronto a tornare nel Palazzo dalla porta principale. E poi l'ex ministra Fabiana Dadone, in prima fila tra gli stand del «congresso» grillino. Pronti al tris l'ex No Tav Alberto Airola, il fichiano Luigi Gallo, l'ex senatore Gianluca Castaldi e l'ex deputato Giuseppe Brescia. Ma si parla anche di un ritorno dell'ex sottosegretario Stefano Buffagni.
Gli scontenti, invece, sono i parlamentari attuali, al primo e secondo mandato.
«A noi conveniva tenere la regola, tra società civile ed ex, per noi sarà complicatissimo essere rieletti», dice uno di loro, a taccuini chiusi, prevedendo che Conte punterà sulla vecchia guardia e su volti noti della società civile. Certo, per loro, potrebbe esserci spazio nelle regioni e nei Comuni. Ma, con questo tipo di competizione, il sogno del Parlamento potrebbe essere di difficile realizzazione.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.