
Torna a farsi sentire Gianfranco Fini. Lo fa commentando, da ex ministro degli Esteri, le parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla Russia. "Quando si parla di Russia non bisogna scherzare, non bisogna buttarla lì per vedere l’effetto che fa. Quando si parla della Russia, bisogna ricordare non Putin che è l’attualità, ma i 70 anni di comunismo e il periodo zarista in precedenza. Hanno nel dna atavico il ruolo di grande potenza egemone, perciò quando si parla di Russia significa scherzare col fuoco".
Rispondendo alle domande del direttore di Radio Cusano Campus, Gianluca Fabi, l'ex presidente della Camera osserva che "bisogna sempre ricordarsi che la Russia è una grande potenza che non ha mai conosciuto una democrazia analoga a quelle occidentali". E punta il dito contro Mosca: "Oggi c’è la democrazia autoritaria di Putin, prima c’era il comunismo staliniano e brezneviano e prima ancora c’era lo zar.
C’è stato sempre un filo conduttore tra queste tre esperienze, ovvero quello di affermare uno spazio vitale, una egemonia in aree che vanno molto al di là dei confini geografici di quella che oggi è la federazione russa".
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