"Firmerò l'appello sull'elezione diretta del capo dello Stato"

Berlusconi ad Atreju, la kermesse di Fdi. "Fate opposizione nell'interesse del Paese"

"Firmerò l'appello sull'elezione diretta del capo dello Stato"

«Giorgia Meloni fa opposizione, ma lo fa nell'interesse del Paese». Silvio Berlusconi torna, seppure solo in collegamento audio, alla Festa di Atreju, un evento a cui ha sempre partecipato volentieri, prestandosi agli scherzi e alla goliardia dei ragazzi della destra italiana, giocando a sua volta da protagonista e sfidandoli sul terreno della simpatia e dello scherzo.

Il suo ritorno ad Atreju avviene in un momento storico in cui Forza Italia e Fratelli d'Italia sono schierate momentaneamente su sponde politiche differenti, ma il Cavaliere ci tiene a lanciare un invito a una interpretazione più responsabile dei rispettivi ruoli politici, partendo da un attestato di stima verso il partito guidato da Giorgia Meloni e da un annuncio: «Verrò a firmare la petizione di Fratelli d'Italia per l'elezione diretta del presidente della Repubblica». Una intenzione espressa proprio alla vigilia dello sprint finale verso l'elezione del successore di Sergio Mattarella e che viene ripresa anche da Matteo Salvini per il quale «su presidenzialismo, federalismo e giustizia il centrodestra può lavorare unito».

I leader danno dunque segnali di unità e coesione. Lo stesso Berlusconi si sofferma sulla capacità di FdI di creare dibattito tra le forze politiche attraverso la kermesse di Atreju. «Come deve fare un grande partito, non rimanete chiusi in voi stessi, ma vi aprite a un confronto a tutto campo. La politica non dev'essere un esercizio autoreferenziale, non dev'essere quello che una volta ebbi a definire il teatrino della politica. Per tornare ad appassionare gli italiani alla politica bisogna che la politica torni ad appassionarsi ai temi veri. Per questo mi congratulo con voi e sono orgoglioso di essere vostro alleato, in un centro-destra che per tutti noi è una scelta di campo irreversibile».

La convinzione di Berlusconi è che le regole del bipolarismo vadano riscritte. «Il bipolarismo non dovrà tornare ai toni rabbiosi del passato. Non dovrà mai più diventare un tentativo di distruggere il nemico, ma invece dovrà essere un civile confronto con l'avversario per affermare le idee migliori per l'Italia. E io non ho dubbi che le idee migliori siano le nostre. Le idee con le quali nel 2023 il centro-destra si candida a tornare al governo del Paese».

Berlusconi non vuole nascondere ciò che in questa fase divide Forza Italia e Fratelli d'Italia, ma «in questa stagione difficile tutte le maggiori forze politiche, di maggioranza e di opposizione, ognuna nel proprio ruolo, stanno svolgendo un ruolo importante al servizio del Paese. A voi di Fratelli d'Italia, in particolare, tutti riconoscono di condurre un'opposizione seria, responsabile, nell'interesse della Nazione. Un'opposizione all'altezza della gravità drammatica dei mesi che abbiamo attraversato, pur non rinunciando al legittimo sogno di una svolta. Del resto non potrebbe che essere così, per quanto riguarda un partito che ha come leader Giorgia Meloni, in passato da giovanissima uno dei migliori ministri nel nostro governo e che oggi guida con autorevolezza una delle maggiori famiglie politiche europee. É proprio questo comune senso di responsabilità verso il Paese, questa scelta di anteporre a tutto l'interesse nazionale che candida il centrodestra a guidare il Paese dopo le prossime elezioni politiche».

L'altro dibattito della giornata riguarda la sostenibilità. Ospite d'onore è Roberto Cingolani. Il ministro della Transizione Energetica si attesta su una posizione pragmatica, tenendo aperta la porta al nucleare. «Si dice a priori no quando una cosa invece di studiarla le si teme e basta. Mai temere ciò che non si conosce».

Fratelli d'Italia con il responsabile Ambiente Nicola Procaccini non si tira indietro e annuncia la ferma intenzione di perseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni. «Salvaguardare l'ambiente non è una reale necessità, dovremmo considerare l'approvigionamento energetico come una zona franca dagli opportunismi politici o dalle mode ideologiche del momento».

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