Il signor Youri, titolare della pizzeria d'asporto «Sandwicherie Miam», ha reso un servizio importante al suo Paese, fornendo le coordinate per la cattura dell'ormai ex primula rossa Salah Abdeslam. La notizia è stata in parte screditata per infondere nella popolazione belga il rigore e l'efficienza delle istituzioni, che purtroppo stanno collezionando una figuraccia dopo l'altra. Youri ha denunciato le sospette prenotazioni di pizze nello stabile di rue des Quatre Vents, il più vicino tra l'altro alla moschea Al Khalil, mettendo di fatto gli inquirenti sulle tracce del macellaio del Bataclan prima ancora del capo antiterrorismo Paul Van Tigchelt e dei suoi uomini. È stata una delle tante falle dei servizi di sicurezza del Belgio, in più di un'occasione colto di sorpresa. E sì che qualche giorno fa, all'indomani dell'arresto di Salah, il premier Charles Michel, aveva detto che si aspettava ancora un attentato.Quanto accaduto ieri è la ciliegina sulla torta indigesta, perché da più parti l'aeroporto di Zaventem e le linee della metro che collegano lo scalo al cuore della città venivano indicate come «obiettivi possibili e imminenti». Lo stesso Van Tigchelt, già procuratore capo di Anversa, era stato chiamato dal premier Michel per dare il cambio ad Andre Vandoren, defenestrato dopo le superficialità nell'attività investigativa che consentirono ad Abdeslam di attraversare il confine con la Francia e rientrare a Bruxelles, dopo gli attentanti parigini, senza che scattasse il benché minimo controllo della polizia. Abdeslam venne lasciato a due passi da casa sua a Molenbeek e durante i 125 giorni di latitanza si sarebbe mosso almeno in quattro circostanze, partecipando a riunioni jihadiste nelle località di Laeken, Schaerbeek, fino a incontrare persino un leader di Boko Haram (conosciuto come Usman) che, si apprende dai giornali e non dal ministro degli Interni Jambon, la farebbe ormai da padrone nell'agglomerato afro di Matongé.E che dire di Najim Laachraoui e Mohamed Abrini? Sono i nuovi super-ricercati dopo la strage di ieri mattina. Erano già al fianco di Abdeslam e di Abdelhamid Abaaoud in occasione degli attentati di Parigi. «Siamo sulle loro tracce», assicura il procuratore federale belga Frederic Van Leeuw, ma per sapere dove i due si potrebbero nascondere basterebbe domandarlo ai fratelli minori di Laachraoui, Moouraad (21 anni) e Reda (18). Moouraad, campione internazionale di taekwondo, con un biglietto in tasca per disputare con la squadra del Belgio le Olimpiadi di Rio de Janeiro, rivela ai cronisti: «Ultimamente ha trascorso più tempo in Austria e Ungheria che nel nostro quartiere di Schaerbeek». Fonti accreditate sostengono che Najim Laachraoui, ma forse anche Abrini, si troverebbe a Nickelsdorf e Hegyeshalom, due piccoli centri divisi dal confine tra Austria e Ungheria. Messi assieme non raggiungono le 4mila anime, che diventano però oltre 30mila sommando i profughi siriani e iracheni bloccati lì da mesi. Laachraoui si nasconderebbe tra loro, dopo aver organizzato una vera e propria «chiamata alle armi» con Abdeslam e Mohammed Belkaid (ucciso una settimana fa a Forest) in vista di nuovi attentati.
A partire proprio da quello di Bruxelles, anticipato nei tempi dopo la frittata confezionata dal procuratore di Parigi, Francois Molins, l'uomo che ha raccontato ai giornalisti l'intenzione di Abdeslam di pentirsi e di fare nomi. Notizia che ha condotto i jihadisti ad anticipare un piano previsto per il 3 o per il 17 aprile, in occasione di due partite di calcio dell'Anderlecht, la squadra più gettonata e amata della capitale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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