Fmi, l'Ue candida la bulgara Georgieva: anche lei un'amica di Soros

I Paesi europei candidano per la guida del Fondo Monetario Internazionale la bulgara Kristalina Georgieva, amica di Soros e attuale direttore generale della Banca mondiale

Fmi, l'Ue candida la bulgara Georgieva: anche lei un'amica di Soros

La bulgara Kristalina Georgieva è ufficialmente la candidata dell'Ue per la guida dell'Fmi. La scelta è arrivata in tarda serata, al termine di una maratona negoziale e un voto serrato tra i 28 Paesi membri: un voto che ha mostrato le profonde divisioni tra i 28 Paesi ed è stato complicato fino all'ultimo nonostante il fatto che, tra ieri e oggi, si fosse ridotta a due la lista dei candidati che comprendeva, oltre all'economista bulgara, l'olandese Jeroen Dijsselbloem. Si erano ritirati dalla corsa l'attuale presidente dell'Eurogruppo, il portoghese Mario Centeno; il ministro ad interim dell'Economia in Spagna, Nadia Calvino, e infine il governatore della banca centrale finlandese, Olli Rehn.

L'Ue si è spaccata tra i Paesi del Sud, che non hanno dimenticato le sparate di Dijsselbloem, quando accusava i Paesi del Mediterraneo di sprecare i loro soldi in "grappa" e "donne", e quelli del Nord. Berlino sosteneva Dijsselbloem, Parigi la rivale Georgieva, quest'ultima sostenuta anche dall'Italia. La mancanza di unità ha fatto sì che la candidata bulgara ottenesse il sostegno del 56% dei Paesi, che rappresentavano però solo il 57% della popolazione, lontano dunque da quel 65% che era richiesto dalla maggioranza qualificata. Alla fine ci ha pensato l'ex presidente dell'Eurogruppo ed ex ministro olandese dell'Economia, a chiudere la questione, riconoscendo la sua sconfitta su Twitter e congratulandosi con la candidata bulgara.

"Mi congratulo con Kristalina Georgieva per il risultato dei voti europei di oggi", ha dichiarato Dijsselbloem su Twitter . "Le auguro il massimo successo". Come riporta Politico, i Paesi europei hanno fatto ricorso al voto dopo essere stati incapaci di negoziare una scelta condivisa da una lista di cinque candidati che includevano Mário Centeno del Portogallo e Olli Rehn della Finlandia e Nadia Calviño della Spagna. Il ministro delle finanze francese Bruno Le Maire ha guidato il processo di selezione. Sempre secondo Politico, la procedura ha sollevato dubbi sulla capacità dell'Europa di mantenere un fronte unito per eleggere un posto influente. Tutti e 11 i capi dell'FMI, dal 1946 in poi, provengono dall'Europa, in virtù di un accordo informale con gli Stati Uniti, che sceglie il capo della Banca mondiale. Insieme, gli Stati Uniti e i Paesi dell'Ue detengono il 46 percento dei voti. Il Fondo Monetario Internazionale, infatti, è un organismo frutto della leadership degli Stati Uniti nel blocco occidentale, nato al termine della Seconda Guerra Mondiale con la creazione delle organizzazioni internazionali dette di "Bretton Woods".

Come ricorda IlSole24Ore, c'è un altro problema che pesa su Kristalina Georgieva: la bulgara tra pochi giorni compie 66 anni e non rispetta il limite di età previsto dallo statuto dell' Fmi: il direttore del Fondo non può avere più di 65 anni quando viene nominato e non può restare in carica oltre i 70 anni. L'ostacolo è superabile solo con un accordo tra i Paesi membri dell'Fmi, che non è affatto scontato. Tuttavia, per ora la nomina Ue di Georgieva è una vittoria non solo di Macron ma anche del finanziere liberal George Soros. Nel 2014, lo speculatore, sostenitore del Partito democratico americano, ha consegnato a Georgieva il premio dell'Open Society Foundations. Premio che "viene assegnato a personalità di spicco i cui risultati hanno contribuito in modo sostanziale alla costruzione di una società aperta".

Il rivale Dijsselbloem è stato osteggiato dai Paesi del sud europa e dall'Italia dopo i suoi commenti offensivi. Dijsselbloem, già presidente dell'eurogruppo ed ex ministro delle finanze olandese, ha dichiarato a un giornale tedesco nel 2017, in riferimento alle abitudini fiscali della Grecia e di altri paesi dell'Ue con un debito pubblico elevato che "non possibile spendere tutti i soldi in liquori e donne" e poi "chiedere aiuti". Commenti che gli sono costati la nomina alla presidenza del Fondo Monetario Internazionale.

L'ex presidente dell'eurogruppo, aveva attaccato l'Italia anche nell'ottobre 2018: "Se la crisi italiana diventerà una grave crisi, essa imploderà principalmente nell'economia italiana...al contrario di diffondersi in Europa. A causa del modo in cui l'economia italiana e le banche italiane sono finanziate, sarà un'implosione piuttosto che un'esplosione".

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