Inchiesta su Open, Conte e il M5S pronti a votare contro

Nel centrosinistra si forma una nuova spaccatura: Pd e M5S esprimono posizioni distanti sul voto di oggi in Senato

Inchiesta su Open, Conte e il M5S pronti a votare contro

Il centrosinistra è pronto a spaccarsi ancora una volta, in questo caso relativamente al voto sul conflitto di attribuzione per la vicenda della Fondazione Open che vede coinvolto in prima persona l'ex premier Matteo Renzi. Se da un lato, infatti, il Pd sembra intenzionato a fare scudo attorno all'ex collega, col supporto esterno di Carlo Calenda, dall'altro il Movimento CinqueStelle annuncia di voler votare contro. E lo fa proprio tramite il nuovo leader in pectore Giuseppe Conte, che con l'ex sindaco di Firenze, peraltro, ha ancora qualche ruggine dovuta al crollo della sua seconda esperienza di governo, quella cosiddetta "giallorossa".

Qualche settimana fa la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari aveva dato l'ok alla relazione della senatrice di Forza Italia Fiammetta Modena, tramite cui la questione, contro i magistrati fiorentini che avevano condotto le indagini, era stata portata all'attenzione della Consulta. Ed è questo documento il faro da seguire secondo il Partito democratico, pronto a supportare il suo ex segretario. "È il momento di difendere il Parlamento e l'articolo 68 della Costituzione", scrive sul proprio blog circa il voto in Senato sul conflitto di attribuzioni tra Renzi e la procura di Firenze il capogruppo del Pd in Commissione Affari costituzionali Stefano Ceccanti. Costui invita proprio a leggere bene il testo della relazione di Fiammetta Modena, definendolo "convincente". "Leggetelo prescindendo dal nome di Renzi e dal concreto caso giudiziario, come se fosse un parlamentare ignoto. A me sembra evidente che sia un'iniziativa del potere giudiziario che sposta palesemente i confini dei rapporti tra poteri violando l'articolo 68 della Costituzione", aggiunge Ceccanti, "che richiede per questo tipo di iniziative l'autorizzazione della Camera di appartenenza". A prescindere dall'appartenenza politica, scrive ancora il capogruppo dem, "sarebbe auspicabile che ogni senatore presidiasse i confini delle prerogative del Parlamento contro questa pesante invasione di campo. Per di più va rilevato che si tratta di corrispondenza per cui l'autorizzazione deve essere sempre preventiva, anziché intercettazioni in cui può anche essere successiva".

Fa eco al collega il senatore Andrea Marcucci, intervistato a "L'aria che tira" su La7:"Credo che sull'inchiesta Open ci sia una palese violazione dei giudici all'articolo 68 della Costituzione. Credo che il Pd in aula si comporterà di conseguenza votando per il conflitto di attribuzione, decideremo tra poco", annuncia.

Anche Carlo Calenda è pronto a difendere Renzi: "Sulla vicenda giudiziaria io sono con Matteo Renzi al 100%", dichiara il leader di Azione su Sky Tg24. "Quello che sta succedendo è inverecondo: pubblicare la lettera di un padre a un figlio senza alcuna rilevanza è un abisso a cui non eravamo mai arrivato. Io ho duemila distanze da Renzi", spiega in conclusione, "ma su questo può contare sul nostro supporto fino in fondo".

La spaccatura col M5S

Chi, al contrario, è pronto a votare contro è il Movimento CinqueStelle, come annunciato dall'ex premier Giuseppe Conte.

"Voteremo contro", anticipa l'ex avvocato del popolo ai giornalisti, "ma non contro Renzi, contro un singolo senatore, ma perché difendiamo valori e principi del M5s. Non ci sono requisiti per chiedere un conflitto di attribuzione", conclude.

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