"Regione Lombardia ha sempre applicato le indicazioni dall'Istituto Superiore di Sanità e, con oltre 120.000 tamponi eseguiti dall’inizio dell’emergenza, è la regione più attiva nell’effettuazione di tale indagine". Il governatore Attilio Fontana risponde così ai sette sindaci lombardi di centrosinistra che, in una lettera inviata stamane, avevano contestato il suo operato in merito all'emergenza coronavirus.
"Il protocollo clinico sanitario adottato da Regione Lombardia è quello trasmesso dal Ministero della Salute e redatto dal gruppo di lavoro permanente costituito in data 5 febbraio 2020 nell’ambito del Consiglio Superiore di Sanità", sottolinea il presidente Fontana spiegando inoltre che, in base alla circolare ministeriale del 22 febbraio 2020, dovevano essere sottoposti al tampone solo "i soggetti clinicamente sintomatici". L'unico modo per evitare la diffusione del virus, soprattutto tra gli anziani, ribadisce Fontana, è "il rigoroso mantenimento di misure di isolamento" e aggiunge: "l'efficacia di tali azioni è dimostrata dal fatto che l’indicatore R0 è passato da un valore superiore a 2 delle prime settimane a un valore circa inferiore a 1 degli ultimi giorni". Solo se il valore di R0 è inferiore a 1, l'epidemia può essere contenuta.
Sulle scelte operante dalla Regione nell'emergenza sanitaria, Fontana ripercorre ogni singola tappa:"Dopo due giorni dal primo caso Regione Lombardia ho chiesto con forza sia l’istituzione della 'zona rossa' in 17 comuni, ridimensionati dal governo a 10, nel basso lodigiano che le misure restrittive dei contatti sociali nel resto della Regione. Successivamente, una volta accertata che anche le zone di Alzano Lombardo e Nembro si configuravano come cluster, abbiamo chiesto invano al governo l’istituzione di nuove zone rosse comprendenti quei Comuni", si legge nella missiva.
"Lo sviluppo dell'infezione e la sua rapidissima diffusione in altri territori ha poi portato Regione Lombardia, prima fra tutte, a chiedere con forza al governo già dalla fine di febbraio di rafforzare le misure restrittive in tutto il territorio regionale", sottolinea il governatore leghista. In merito alla diagnostica, invece, spiega che si sta lavorando su "ricerche applicate e mirate sui test per l’identificazione degli anticorpi legati all’infezione". Anche la sperimentazione "è fortissima, grazie ad un sistema di ricerca e innovazione all’avanguardia" che opera nell'interesse dei pazienti.
Sul tema della "grave situazione epidemiologica riscontrata nell’ambito delle Rsa, fonte di preoccupazione per la fragilità degli ospiti, preciso che, sin dalle prime avvisaglie, Regione Lombardia ha fornito indicazioni puntuali ai gestori delle strutture per predisporre una limitazione degli accessi a parenti e visitatori degli ospiti e tutelare lo stato di salute impedendo di portare all’interno agenti virali esterni", afferma ancora Fontana, aggiungendo che le numerose comunicazioni inviate "sono sfociate in apposite linee guida adottate nella seduta di Giunta del 30 marzo" e "anche sugli operatori delle Rsa sono previste le procedure di monitoraggio sintomatico riservate agli operatori sanitari". La Regione, inoltre, grazie a delle donazioni molto generose (70 milioni di euro) ha potuto acquistare le attrezzature necessarie "nei tempi più rapidi possibili e organizzando anche la relativa logistica per il trasferimento dei dispositivi di protezione individuale e delle attrezzature nelle strutture sanitarie regionali", aggiunge il presidente della Lombardia. Fontana ricorda, poi, che sono stati allestiti 770 posti di terapia intensiva in più negli ospedali già esistenti e "ben quattro nuove strutture temporanee col supporto di soggetti esterni", ossia l’Esercito, l’Associazione Nazionale degli Alpini, l’associazione evangelica americana Samaritan’s Purse, per la Fiera e gli ospedali da campo di Bergamo, Crema e Cremona. Le mascherine chirurgiche, invece, sono state realizzate in loco e testate dal Politecnico di Milano."La normativa, tuttavia, non asseconda la prontezza di reazione lombarda laddove si prevede di procedere all’autocertificazione dell’idoneità e della sicurezza dei prodotti e di attendere l’esito di ufficialità da parte dell’Istituto Superiore di Sanità entro tre giorni dalla richiesta. Allo stato attuale è in corso una richiesta esplicita al Governo per snellire e velocizzare la procedura", scrive Fontana.
"Sono stati forniti ai medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici di continuità assistenziale le linee guida per la sorveglianza sanitaria territoriale e domiciliare attiva sette giorni su sette, stanziando oltre 5 milioni di euro per kit diagnostici e strumenti di telemedicina (10.
000 kit smartphone, tablet, saturimetro, spirometro, termometro, sfigmomanometro)", conclude il governatore ricordando che la Giunta regionale, lo scorso 30 marzo, ha stanziato 11 milioni di euro "per servizi di degenza per sorveglianza sanitaria dei pazienti con minore sintomatologia".
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