Prosegue il confronto tra il premier Mario Draghi e i partiti di maggioranza in vista dell'approvazione della manovra di fine anno. Il presidente del Consiglio vuole blindare la legge di bilancio, evitare incidenti di percorso e spegnere malumori sparsi tra i partiti. Proprio per questo ha voluto avviare una serie di faccia a faccia con gli schieramenti che sostengono il governo. Oggi pomeriggio è stato il turno della delegazione di Forza Italia - composta dai capigruppo Anna Maria Bernini e Paolo Barelli e dal ministro Mariastella Gelmini - che ha tracciato la propria linea e fissato i punti cardine della prossima manovra.
La linea di Forza Italia
L'obiettivo principale del gruppo azzurro è quello di dare una boccata d'ossigeno alle famiglie e alle imprese italiane, messe a dura prova dalle conseguenze economiche provocate dall'emergenza Coronavirus. Un traguardo che può essere perseguito grazie a tre pilastri fondamentali posti da Forza Italia: diminuire la pressione fiscale, rafforzare le misure di sostegno all'edilizia e rinviare le cartelle esattoriali.
Nel documento preparato dai forzisti si legge che la pressione fiscale "costituisce il principale ostacolo alla ripresa e rappresenta un freno ai consumi". Pertanto gli azzurri chiedono uno sforzo ulteriore rispetto agli otto miliardi già stanziati, arrivando magari a toccare quota 10 miliardi di euro.
Risorse aggiuntive che potrebbero servire non solo a "incrementare il taglio dell'Irpef per i lavoratori", ma anche a prevedere almeno 3 miliardi di risorse per la "cancellazione dell'Irap per tutte le società". Tra le possibilità sul tavolo rientra anche quella di destinare le risorse liberate dalle nuove misure sul reddito di cittadinanza alle politiche attive del lavoro e al "taglio delle tasse per famiglie e imprese".
Rateizzare le bollette
Forza Italia ha inoltre lanciato l'allarme relativo agli aumenti delle bollette di gas ed energia che potrebbero colpire cittadini e aziende, rischiando di lasciare migliaia di famiglie senza servizi essenziali. Da qui la richiesta di calmierare gli aumenti per famiglie a basso reddito e di istituire un Fondo di garanzia pubblica "che consenta agli utenti e alle aziende di rateizzare le bollette più alte di questi mesi".
Una mossa che il governo Draghi potrebbe mettere in pratica in attesa che il prezzo delle materie prime torni a scendere e che - grazie agli investimenti del Recovery Fund e alla realizzazione di nuovi impianti - l'Italia "possa raggiungere un diverso mix energetico diminuendo la dipendenza dall'estero".
Stop a Cosap e Tosap
Altra tematica approdata sul tavolo di Draghi è quella di prorogare per tutto il 2022 l'esonero dal versamento di Cosap, Tosap e di tutte le agevolazioni sull'utilizzo degli spazi esterni (per le attività del terziario e del turismo) introdotte anche per favorire il distanziamento. Forza Italia ritiene che il ritorno alle tariffe 2019 "sarebbe insostenibile, con un maggiore onere per le imprese di circa tre miliardi di euro". Gli azzurri hanno sottolineato pure la necessità di destinare ai Comuni "adeguate risorse per coprire i mancati introiti per almeno 300 milioni di euro".
Gli emendamenti
C'era da aspettarsi una valanga di emendamenti alla legge di bilancio, che infatti non è tardata ad arrivare in commissione al Senato. Il primo gruppo per numero di proposte avanzate è Forza Italia, che però si è detto disponibile a valutare il ritiro degli emendamenti a determinate condizioni.
"Dipende. Se i contenuti vengono accolti, ritiriamo gli emendamenti. Non ci hanno detto di no, hanno fatto una riflessione sui conti e aspettiamo risposte", ha fatto sapere Anna Maria Bernini al termine dell'incontro con Draghi.
Il capogruppo di Forza Italia al Senato ha riferito che "l'approccio è stato sicuramente positivo": il premier ha dato ascolto alle istanze degli azzurri e ha assicurato la volontà di "cercare una quadra" facendo una sintesi tra le varie posizioni della maggioranza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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