Italiani brava gente. Ma è proprio così, dice il capo dello Stato Sergio Mattarella, «siamo un Paese unito, coeso, portatore di valori di pace nella comunità internazionale, protagonista in Europa e nella Nato», e chi ha costruito «una nazione indipendente, libera, democratica», spiega, sono state «le imprese delle Forze armate»: il Risorgimento, la prima guerra mondiale, la Liberazione. Oggi i nostri soldati difendono le istituzioni e si impegnano «in terre lontane in diverse missioni per preservare il rispetto del diritto internazionale». Insomma, darsi da fare per gli altri «è la nostra vocazione».
Le Frecce tricolori, le bandiere, la corona all'Altare della Patria, le alte cariche della Repubblica che volano tra Roma, Venezia e Redipuglia. Giornata di festa per le Forze armate, giornata di simboli, di gesti forti, di clima di unità nazionale. Il capo dello Stato, che dedica «un pensiero particolare ai militari schierati in Medio Oriente dove per mandato dell'Onu, assicurano il loro contributo per mantenere la pace e alleviare le sofferenze della popolazione».
Il presidente del Senato Ignazio La Russa, che a Redipuglia si inginocchia davanti al sacrario e abbraccia la partigiana medaglia d'oro Paola Del Din, 101 anni. «Voglio rendere omaggio a chi ha perso la vita per la nostra libertà. L'Italia è un Paese votato alla convivenza tra i popoli». Giorgia Meloni, che partecipa alla ricorrenza «sul campo» visitando la città della difesa al Circo Massimo, assiste alla simulazione di un corpo a corpo e quando una soldatessa piccola e minuta stende un commilitone alto e robusto con un colpo basso, scoppia a ridere. «Daje, ti porto con me a Palazzo Chigi».
Poi, sui valori della festa. «Nella solenne ricorrenza della giornata delle Forze armate - scrive la premier in un messaggio - rendiamo omaggio a tutti coloro che con coraggio e amor di Patria, sacrificarono la vita per un'Italia libera e unità. Una libertà - e qui riecheggia le parole del capo dello Stato - che dobbiamo anche a loro». Vale, dice, pure per oggi. «Gli uomini e le donne in divisa si muovono con disciplina, fedeltà alle istituzioni, sacrificio e passione, sempre al fianco dei cittadini, in Italia e all'estero». Mattarella e Meloni sulla stessa linea, con il presidente che ricorda il ruolo dei militari nel quadro «della scelta della solidarietà europea e atlantica» e la situazione mondiale, tornata burrascosa «in un contesto denso di tensioni acuite dopo l'aggressione della Federazione Russa all'indipendenza dell'Ucraina».
A Venezia, mentre le Frecce tricolori solcano San Marco, il palco è di Guido Crosetto. «La vostra non è solo una scelta professionale ma di vita, per questo il Paese vi è profondamente grato. La democrazia - dice il ministro ai soldati italiani - vive di consapevolezza, rispetto e dialogo e voi tutelate quotidianamente questi valori.
L'unità nazionale che celebriamo poggia le sue basi sui sacrifici di molte generazioni». Il passato e il presente. «Il vostro servizio non si limita alla difesa dei confini, si estende dal Mediterraneo all'Indo-Pacifico, dalla Lettonia alla Somalia. Contribuite a costruire un mondo più giusto».
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