Francesca, maestra-modello bullizzata dalla Cisl

L'insegnante cantastorie ha portato i suoi alunni al parco. E per questo è stata criticata

Francesca, maestra-modello bullizzata dalla Cisl

«Papà, mi prendi la luna, per favore?» è seminascosto sotto «i colori delle emozioni», Cappuccetto rosso si fa largo sotto un topino e chiede: «Chissà se oggi incontrerò il lupo». Questi e tanti altri libri colorati sono usciti dal trolley della maestra Francesca come dalle tasche di Eta Beta e si sono posati sul tappeto (magico?) arrivato nel parco di Prato sulle ali della creatività di Francesca Sivieri: invece di limitarsi a criticare la scelta di non riaprire le scuole, si è inventata la sua aula tra gli alberi.

«Ci troviamo al giocagiò, vicino allo sgambatoio dei cani» ha scritto in un post su Facebook dopo aver lanciato la proposta sulla chat di classe con i genitori entusiasti. Già le foto parlano da sole, con i bambini incantati a guardare lei e i libri, un miracolo da non credere in un tempo in cui i bimbi svegli vengono riconosciuti non dall'età in cui iniziano a leggere, a scrivere o a parlare ma dalla velocità a digitare numeri sul telefono e a toccare lo schermo del tablet. Forse anche per questo negli occhioni dei giovanissimi scolari si vede il desiderio che si accende e brilla come per un oggetto sconosciuto. Pietro pizza, Achille il puntino, Bastoncino piacciono ancora di più dopo questi mesi di digiuno forzato dai banchi e indigestione da spazi chiusi.

La cantastorie è diventata un'eroina, al punto che in tanti l'hanno imitata e leggere libri ai bimbi nei parchi a Prato è diventata una moda della vita ritrovata. La maestra Francesca narrava storie già in classe, poi è arrivata la pandemia ma lei non si è rassegnata a lasciare i suoi piccoli senza libri. «Io voglio tornare a scuola!» ha detto e scritto prima di passare all'azione.

Come in tutte le favole, incluse le più vere, è arrivato l'uomo nero, questa volta con le insolite fattezze di un sindacalista che l'ha addirittura accusata di far passare le colleghe da vagabonde. Ma la maestra Francesca è andata avanti per la sua strada piena di foglie, cielo e «prati nelle storie» (come si chiama la pagina facebook), ha postato immagini di bambini e di cuori.

A Notizie di Prato ha spiegato: «La quarantena ha messo a dura prova i bambini, soprattutto quelli più piccoli. Per loro la didattica a distanza è un'utopia. La mia è un'iniziativa personale ma spero che altre maestre seguano il mio esempio per dare un po' di normalità ai bambini». In realtà è già accaduto.

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