Per alcune frasi pubblicate su Facebook dopo uno degli sbarchi di migranti sulle coste della Sicilia, il leader della Lega Nord Matteo Salvini era finito al centro di un esposto presentato dall'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) del ministero dell'Interno.
Dopo la segnalazione, la Procura di Milano aveva aperto un'inchiesta sul politico per violazione della legge Mancino contro la discriminazione razziale, che ora è stata archiviata dal gip di Milano Carlo Ottone De Marchi.
A chiedere l'archiviazione era stato il pm Alessandro Gobbis, sottolineando che "appaiono del tutto insussistenti profili penalmente rilevanti, non essendo emersa alcuna diffusione di idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico".
Secondo il pm, si legge nella richiesta di archiviazione, "neppure si intravede nelle dichiarazioni stesse alcun incitamento a commettere atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi".
Inoltre, scrive il pm Gobbis, le frasi "si riducono a una normale dialettica politica caratterizzante l'area ideologica rappresentata dall'esponente della Lega Nord e che, inoltre, appaiono essere contenute nella legittima e libera espressioni dell'attuale dibattito politico".
Le frasi pubblicate su Facebook risalgono al giugno 2014, dopo uno degli sbarchi di migranti sulle coste siciliane. Salvini in quel periodo aveva scritto, tra l'altro, che "sono in arrivo oltre 800 immigrati a Palermo, molti di questi purtroppo malati di scabbia".
L'Osservatorio aveva presentato una segnalazione
alla Procura chiedendo di verificare un'eventuale violazione della legge Mancino ma, al termine degli accertamenti, non sono emersi "profili penalmente rilevanti". Il fascicolo è stato quindi archiviato dal gip.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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