Mai così in basso. L'offensiva nel Kursk voluta e approvata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky per risollevare il morale delle truppe e della popolazione si sta trasformando in una debacle politica e militare senza precedenti. La decisione di spostare dalle prime linee del Donbass 8mila veterani e alcune delle migliori unità ucraine per mandarli a combattere sul territorio russo sta avendo conseguenze disastrose. E rischia di regalare a Mosca le poche zone del Donetsk ancora sotto controllo ucraino. L'infausta prospettiva sta infliggendo un duro colpo alla popolarità del presidente.
Militari, analisti e parlamentari ucraini non risparmiano critiche a Zelensky accusato di aver sottoscritto i fallimentari piani del Capo di stato maggiore generale Oleksandr Syrsky. Un generale già poco amato visto che la sua nomina è stata imposta a febbraio da Zelensky per far fuori Valeriy Zaluzhnyi il Capo di stato maggiore stratega - tra il 2022 e il 2023 - delle vittoriose controffensive ucraine condotte a Kharkiv e nel Donbass.
L'ascesa di Syrsky è coincisa invece con una serie di rovesci senza precedenti iniziati a marzo con la caduta della roccaforte di Avdiivka e culminati in questi giorni con le avanzate delle forze russe arrivate ormai a meno di otto chilometri dal nodo strategico di Pokrovsk. La cittadina, abitata un tempo da 60mila persone, si trova all'intersezione dei collegamenti ferroviari e stradali indispensabili per garantire i rifornimenti e la logistica delle linee che bloccano l'avanzata russa verso Kramatorsk a nord e verso Dnipro e Zaporizha a ovest. In entrambe le direzioni il terreno è assolutamente piatto e quindi la caduta di quelle linee difensive garantirebbe una rapida conquista di quanto resta del Donetsk ucraino.
La prospettiva di una sconfitta che consentirebbe al Cremlino di proclamare il raggiungimento dei propri obbiettivi strategici sta sollevando la rabbia dell'opinione pubblica ucraina e di molti militari ed esponenti politici concordi nel denunciare l'azzardo strategico voluto dal generale Syrsky e sottoscritto dal presidente. In questo clima suscitano particolare sensazione le foto postate su Facebook dalla deputata Mariana Bezhula membro della Commissione difesa.
Nelle immagini si vedono le trincee vuote di Novohrodivka, il bastione difensivo caduto 72 ore fa da cui sono passate le unità russe arrivate alla periferia di Pokrovsk. Un'avanzata che rischia di travolgere non solo le trincee ucraine, ma anche la credibilità di un presidente considerato un tempo il simbolo e il demiurgo della resistenza di Kiev.
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