Gaza, lo sdegno per il raid sulla scuola

Colpito edificio a Nuseirat: 18 morti, tra cui 6 membri Onu. Idf: 4 terroristi di Hamas

Gaza, lo sdegno per il raid sulla scuola
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La caccia ad Hamas nella Striscia di Gaza provoca nuove vittime a Nuseirat e conseguente indignazione internazionale, anche se Israele parla di «operazione mirata» e accusa i terroristi di usare strutture civili per scopi militari, sottolineando che tra i 18 morti almeno la metà sono combattenti del gruppo islamista. Le Forze armate israeliane annunciano invece senza esitazioni non solo di aver smantellato la brigata Rafah a Gaza, ma anche di aver eseguito ieri due raid con droni sulla Siria meridionale, uccidendo almeno due terroristi. È un'ammissione rara per questo tipo di operazioni e avviene nel giorno in cui emergono rivelazioni su un'operazione segreta israeliana, avvenuta sempre in Siria qualche giorno fa, che secondo i resoconti di qualche gola profonda ha preso di mira e pare distrutto un impianto di produzione missilistica iraniano.

Ma ecco i fatti di Gaza che hanno creato nuovo sconcerto e un'altra sfida sulla verità e i protagonisti, anche occulti, del conflitto nella Striscia, dove i morti sono oltre 41mila. Tra le 18 vittime colpite a morte nel raid israeliano su una scuola che ospita 12mila sfollati nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia, almeno sei erano membri dello staff dell'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, l'Unrwa, come hanno annunciato le Nazioni Unite. Un fatto che ha «indignato» l'Alto rappresentante per la politica estera europea Josep Borrell e ha spinto il segretario di Stato americano Antony Blinken all'ennesima richiesta-appello esplicita allo Stato ebraico: «Deve proteggere gli operatori e i siti umanitari. È un aspetto che continuiamo a sollevare», ha spiegato Blinken per smarcarsi dall'ultima strage a Gaza.

La versione delle Forze armate israeliane dà tuttavia un senso bellico all'operazione. Secondo l'Idf, Hamas usava la scuola, come fa da tempo e per innumerevoli altri siti civili, per pianificare ed eseguire attacchi contro le truppe israeliane e almeno tre dei sei membri dello staff Unrwa rimasti uccisi erano membri del gruppo integralista. Nove in tutto gli estremisti islamici accertati fra le vittime. Ma sull'affiliazione ad Hamas dei membri dell'agenzia rischia di aprirsi l'ennesimo braccio di ferro, con l'Onu che nega e lo Stato ebraico che insiste sulle relazioni pericolose di diversi membri dell'agenzia, mentre il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, definisce «inaccettabile» quanto accade a Gaza e le uccisioni dei sei membri Unrwa «drammatiche violazioni del diritto umanitario internazionale», che «devono cessare ora».

Il conflitto con Hamas e i gruppo filo-iraniani uniti dall'odio per Israele prosegue in altre aree della regione. In una nota, l'esercito israeliano ha riferito inoltre ieri di aver eseguito due raid con droni sulla Siria meridionale. Nel primo attacco, nella zona di Quneitra, è stato ucciso Ahmed al-Jaber, un miliziano dell'unità Golan di Hezbollah. Nel secondo raid, nell'area di al-Rafid, è invece stato preso di mira «un terrorista» che agiva sotto «la direzione dell'Iran».

Da rivelazioni dell'analista politica greca Eva J.

Koulouriotis, esperta di Medio Oriente e specializzata in gruppi jihadisti, secondo funzionari della sicurezza, emerge invece che la settimana scorsa le forze speciali israeliane hanno condotto un'operazione di terra in Siria, penetrando in una struttura militare dei Guardiani della Rivoluzione iraniani a Masyaf, e hanno portato via equipaggiamento e documenti, per poi distruggere il sito, fuggendo con la copertura aerei dei caccia. Azioni mirate per evitare che l'asse della resistenza anti-Israele alzi la cresta.

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