Quando si parla di escalation del conflitto in Ucraina, bisogna guardare non solo agli attacchi quotidiani della Russia, ai missili a lungo raggio in dotazione all'Ucraina, all'ingresso sul campo dei soldati nordcoreani e a quello ipotetico di truppe europee. Bisogna guardare anche a quel campo un po' nascosto in cui la Russia si trova così a suo agio a giocare esercitando la propria influenza. La guerra ibrida è specialità di Mosca, ma anche il fare tutto quanto è in suo potere per estendere il suo controllo su altri paesi, non necessariamente con un'invasione come in Ucraina. È il caso della Georgia, da qualche settimana finita in una spirale di violenza e proteste a seguito di elezioni palesemente influenzate da Mosca per favorire la vittoria dei propri «amici» fidati. Solo la scorsa notte 43 persone sono state arrestate e 30 ricoverate in ospedale per le manifestazioni di protesta dopo la decisione del premier Irakli Kobakhidze di sospendere fino alla fine del 2028 i negoziati di adesione all'Unione europea e del partito al potere Sogno georgiano di convocare il Parlamento, anche senza l'assenso della Presidente Salomé Zourabishvili. «L'unico scopo del provvedimento è compiacere Mosca», accusa Kiev che conferma di fatto l'apertura di un nuovo fronte.
«L'Ucraina è delusa dalla decisione del governo georgiano di sospendere i negoziati di adesione all'Ue fino al 2028. Questa decisione, così come l'uso della forza contro una protesta pacifica, è la prova della limitazione dei processi democratici nel Paese per compiacere Mosca», si legge in una nota di Kiev. La polizia anti-sommossa è infatti intervenuta con gas lacrimogeni, proiettili di gomma e cannoni d'acqua per disperdere la folla che si era riunita di fronte al Parlamento. E oltre cento diplomatici georgiani in servizio hanno firmato una lettera aperta criticando il cambio di politica del governo definendola «una violazione della Costituzione». Ovvio vedere lo zampino di Mosca nelle ultime mosse del governo. Non a caso anche l'Eurocamera, dopo le evidenze di diffusi brogli, ha chiesto nuove elezioni in Georgia intimando l'alt alle repressioni. Zampino russo evocato anche dal capo dei servizi segreti britannici Richard Moore, che ha denunciato come Mosca stia conducendo «una campagna di sabotaggio incredibilmente sconsiderata contro gli alleati occidentali dell'Ucraina» e che le sue spie «stanno lavorando per impedire che le conseguenze vadano fuori controllo». Quello che viene definito un «mix di spacconate e aggressioni» di Putin, rispetta in pieno il copione della cosiddetta guerra ibrida del Cremlino.
Mentre il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ieri è tornato a ipotizzare un accordo di cessate il fuoco se il territorio ucraino attualmente controllato da Kiev finisse «sotto l'ombrello della Nato», per poi negoziare la restituzione del resto «in modo diplomatico», il ministro della Difesa russo Andrei Belousov è volato in Corea del Nord per un colloquio con il suo omologo nordcoreano No Kwang Chol. Zelensky ha avuto colloqui con il Cancelliere tedesco Scholz e il presidente francese Macron.
Il numero uno di Kiev ha anche deciso l'ennesimo cambio al vertice, sostituendo il comandante delle truppe di terra Oleksandr Pavliuk con Mykhailo Drapatyi, l'uomo che «ha organizzato con successo la difesa sull'asse di Kharkiv e ha fermato l'operazione offensiva delle forze russe». Infine, mentre ancora una volta Mosca ha lanciato oltre 100 droni kamikaze su diverse città ucraine, Kiev ha colpito un deposito di petrolio di un complesso industriale-militare nell'oblast russo di Rostov.
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