La Georgia scende in piazza per l'Ue

In migliaia contro il voto "rubato". Bruxelles: "Le irregolarità vanno indagate"

La Georgia scende in piazza per l'Ue
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In piazza per contestare le elezioni politiche. Decine di migliaia di georgiani hanno manifestato a Tbilisi ieri sera in risposta all'appello del presidente filo-occidentale Salome Zourabichivili, chiedendo a gran voce la ripetizione delle elezioni tenute sabato, che hanno visto al primo posto il partito Sogno georgiano guidato dall'oligarca Bidzina Ivanishvili.

Si tratta di un «momento cruciale», lo ha definito la presidente che si è schierata apertamente con l'opposizione filo Ue, facendo appello alla comunità internazionale affinché sostenga la popolazione del suo Paese dopo un'elezione controversa, caratterizzata da segnalazioni di brogli e scontri nei pressi di vari seggi. Ha parlato apertamente di «voto rubato, hanno cercato di rubare anche il vostro futuro. Ma nessuno ha il diritto di farlo» e ha giurato che rimarrà al fianco del suo popolo «fino alla fine su questo percorso europeo».

Dalla parte dei manifestanti si è schierata l'Ue. Non c'è un solo motivo per cui Putin deve avere voce in capitolo sul futuro dei giovani ucraini, moldavi o georgiani, ha osservato il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen da Bruges: «Da molti anni ormai, il popolo della Georgia lotta e si batte per la democrazia. Hanno il diritto di sapere cosa è successo questa fine settimana. Hanno il diritto di vedere che le irregolarità elettorali siano indagate in modo rapido, trasparente e indipendente. I georgiani, come tutti gli europei, devono essere padroni del proprio destino».

I ministri degli Affari europei di 13 Paesi Ue, inoltre, hanno definito prematura la visita a Tbilisi di Orbán (che è stato fischiato dai manifestanti mentre usciva dal suo hotel per incontrare il premier Kobakhidze) e hanno chiesto un'indagine imparziale sulle denunce e un rimedio alle violazioni accertate. Si dicono al fianco dei georgiani in questa fase difficile, dal momento che «le violazioni dell'integrità elettorale sono incompatibile con gli standard attesi da un Paese candidato all'Unione europea e sono un tradimento delle legittime aspirazioni europee del popolo georgiano».

Anche Washington si è esposta, parlando di un ambiente pre-elettorale caratterizzato dall'uso improprio delle risorse pubbliche da parte del partito al governo, dall'acquisto di voti e dall'intimidazione degli elettori, per questa ragione occorre un'indagine completa. Questa la diagnosi che il Dipartimento di Stato che pensa sia utile incoraggiare i leader politici della Georgia a rispettare lo stato di diritto, ad abrogare la legislazione che mina le libertà fondamentali e ad affrontare insieme le carenze nel processo elettorale. «Gli obiettivi di integrazione europea ed euro-atlantica della Georgia, sanciti dalla costituzione del paese, richiedono che il governo rispetti i diritti dei membri della società civile e le libertà fondamentali di tutti i cittadini georgiani». E il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha invitato il governo della Georgia a riprendere il percorso transatlantico e cessare le azioni anti- Ue.

Secondo il ministro egli esteri italiano, Anonio Tajani, è stato portato avanti un attacco da parte russa non solo di tipo militare e allo stesso tempo i russi «continuano a fare attacchi cibernetici in molti Paesi».

Il governo georgiano intanto ha schierato sin dal primo pomeriggio di ieri i mezzi antisommossa nelle

piazze della capitale, nel caso in cui le manifestazioni richiedessero un intervento: pochi giorni fa infatti il ministero degli Interni ha acquistato nuovi veicoli con idranti e altre attrezzature per la polizia antisommossa.

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