La Germania si ribella agli amici americani. Scholz e Merz in coro: "Nessuna ingerenza"

Spd e Cdu prendono posizione contro la Casa Bianca Esulta solo Alice Weidel (Afd): "Un discorso eccellente"

La Germania si ribella agli amici americani. Scholz e Merz in coro: "Nessuna ingerenza"
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Il gelo che attanaglia Monaco di Baviera è metafora sensibile della cortina di grande freddo distesa dalla seconda amministrazione Trump sui rapporti tra Stati Uniti ed Europa. A incendiare l'atmosfera è stato il vicepresidente degli Usa J.D. Vance, con il suo discorso alla Conferenza sulla sicurezza che termina oggi nella capitale bavarese. Bordate contro un'Europa che, secondo Vance, ha paura della democrazia e della libertà di opinione come i regimi comunisti sconfitti nella Guerra fredda. Per il vicepresidente degli Usa, i governi europei vedono le minacce principali all'esterno in Russia e Cina, ma il vero pericolo è all'interno: smarrimento dei valori democratici e immigrazione incontrollata. La politica tedesca ha controbattuto quasi all'unanimità con reazioni estremamente aspre. Unica eccezione Alice Weidel, candidata cancelliera del partito di estrema destra Afd alle elezioni anticipate che si terranno in Germania il 23 febbraio. «Un discorso eccellente», secondo Weidel che a Monaco ha incontrato Vance incassandone il pieno sostegno in vista del voto. Dal palco della Conferenza sulla sicurezza, il vicepresidente degli Usa ha, infatti, esortato ad abbattere il muro contro Afd sollevato dagli altri partiti. Un appello che, a una settimana alle elezioni, suona come una chiamata al voto per l'estrema destra. A questa ulteriore ingerenza dagli Usa a favore di Afd, dopo quelle di Elon Musk, il cancelliere Olaf Scholz ha reagito con la massima fermezza. «Respingo espressamente» le affermazioni di Vance, ha dichiarato l'esponente della Spd candidato a un secondo mandato da capo del governo. Scholz ha poi tuonato che «dall'esperienza del nazionalsocialismo» in Germania «i partiti democratici» concordano sull'incrollabilità del «muro contro l'estrema destra». Per il cancelliere, Vance non può conciliare il «mai più» con cui condanna i crimini del nazismo e il sostegno ad Afd. La Germania non accetterà «ingerenze esterne» a favore del partito di estrema destra, ha aggiunto Scholz prima di tuonare: «Sta a noi decidere della nostra democrazia, delle nostre elezioni». Altrettanto duro il ministro della Difesa Boris Pistorius che, socialdemocratico come Scholz, ha definito «inaccettabile» il paragone tra democrazie europee e regimi autoritari tracciato dal vicepresidente degli Usa con «un grossolano errore». Candidato cancelliere dei popolari, il presidente della Cdu Friedrich Merz (nella foto) si è detto «irritato» dal discorso di Vance, «quasi aggressivo nei confronti degli europei e in particolare dei tedeschi». Per Merz, «non è compito del governo statunitense spiegarci qui in Germania come proteggere le istituzioni democratiche». Poi l'affondo: gli Usa «interferiscono del tutto apertamente nelle elezioni» del 23 febbraio.

In questo crescendo di critiche, è stato il candidato cancelliere dei Verdi Robert Habeck, ministro dell'Economia e della Protezione del clima, a raggiungere il picco con un'esortazione a Vance: «Pensa agli affari tuoi, c'è già abbastanza da fare negli Usa».

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