Giallo sulle misure di sicurezza del commissario Sefcovic in Usa

Dispositivi usa e getta per il "ministro europeo" impegnato nei colloqui sulla guerra commerciale

Giallo sulle misure di sicurezza del commissario Sefcovic in Usa
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Washington come Pechino? È giallo sulle presunte misure di iper sicurezza informatica che sarebbero state prese dal commissario Ue per il Commercio, Maros Sefcovic, impegnato negli Usa in una serie di colloqui per scongiurare la guerra dei dazi. Secondo il Financial Times, cellulari e tablet usa e getta dimostrerebbero il clima di sostanziale diffidenza che al momento c'è tra Usa e Ue, nonostante i 90 giorni di proroga dei dazi trumpiani concessi dal presidente americano poco prima che Bruxelles attivasse i controdazi della cosiddetta Ursula's list di prodotti made in Usa.

Ma un momento dopo l'uscita della notizia sul quotidiano finanziario della City, ecco arrivare la smentita ufficiale da parte di Bruxelles. «Neghiamo di aver dato indicazioni al nostro personale raccomandando l'uso di telefoni usa e getta durante le missioni ufficiali negli Stati Uniti», questa misura «non è menzionata nelle schede informative sulle raccomandazioni di viaggio né in alcun altro documento», spiega un portavoce della Commissione.

In precedenza il tema aveva suscitato scalpore, dal momento che la potenziale minaccia alla sicurezza, secondo il Ft, sarebbe stata valutata dagli staff come pari a quella cinese, per cui i protocolli sono stati rafforzati con una serie di limitazioni e avvertenze. Come l'obbligo di spegnere i cellulari una volta giunti alla frontiera, conservarli in custodie anti-spionaggio quando spenti, inserire i visti nei documenti diplomatici e non nei passaporti nazionali. Una sorta di vademecum per entrare nella cortina di ferro, ma con punti cardinali inversi rispetto a 50 anni fa. Tra l'altro nelle ultime settimane non pochi sono stati i casi di turisti europei con visti validi respinti alla frontiera statunitense e anche ad alcuni scienziati sarebbe stato impedito l'ingresso negli Usa dopo aver criticato l'amministrazione Trump.

Bruxelles però non ci sta e precisa che le misure non sono ad hoc per il viaggio in Usa, ma rientrano in generali raccomandazioni di viaggio specifiche destinate ai funzionari d alto rango. La revisione riflette «i più recenti cambiamenti nel modo in cui la Commissione comunica, nonché l'aumento generale delle minacce a livello globale in materia di cybersicurezza». Per cui certamente si consiglia di associare il visto elettronico a un laissez-passer dell'Ue per i funzionari di alto livello, ma «anche queste raccomandazioni aggiornate sono state incluse in molte altre schede informative nazionali rivolte ai funzionari di alto livello in missione». Caso chiuso? Non del tutto.

Sefcovic a stretto giro verrà seguito da altri tre commissari, ovvero Valdis Dombrovskis, Maria Luis Albuquerque e Jozef Sikela, che si recheranno a Washington in occasione dei vertici del Fmi e della Banca mondiale, in programma dal 21 al 26 aprile e nessuno sa se tra due settimane le acque si saranno calmate. Quel che è certo è che dalla giornata di oggi e fino al 14 luglio le contromisure europee sui dazi commerciali verranno sospese per dare «spazio e tempo ai negoziati con gli Stati Uniti».

Il numero uno della Commissione europea Ursula von der Leyen ha precisato di voler «dare una possibilità ai negoziati» ribadendo però l'intenzione da parte dell'Ue di procedere all'applicazione delle contromisure, nel caso in cui i colloqui con gli Usa non dovessero rivelarsi «soddisfacenti». La partita a scacchi continua.

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