Un applauso per Silvio Berlusconi è scattato ieri mattina all'inaugurazione della 61esima edizione del Salone del Mobile di Milano. A chiederlo il presidente di Fondazione Fiera Milano Enrico Pazzali: «Mi permetto di ricordare una persona che ho conosciuto proprio durante il Salone del Mobile, un signore venne a trovarci e divenne un amico e sostenitore di Fiera Milano, quel signore era Silvio Berlusconi a cui auguro una buona guarigione e a cui vorrei dedicare un applauso». «Sento Silvio Berlusconi ma sono d'accordo con lui che questo non sia il giorno adatto» per una visita ha spiegato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha inaugurato la fiera internazionale del Mobile a Rho Pero, a chi le chiedeva se sarebbe andata a trovare il leader di Forza Italia ricoverato al San Raffaele dal 5 aprile.
Sneaker, jeans, giacca doppiopetto e borsa a tracolla, tutto blu navy, la premier ha scherzato sulla scelta degli abiti: «Ovviamente non potevo mancare con la mia mise poco istituzionale del resto a questo evento solo la Santanchè ha il coraggio di andare con i tacchi». Una mise che seppur poco glamour e istituzionale, ha permesso a Meloni di dedicarsi a un tour, durato circa un'ora, tra i padiglioni. Tre gli stand di eccellenze italiane toccati dalla sua visita: Poliform, Flexform e Porro, marchio di design della famiglia della presidente del Salone del Mobile, Maria Porro, che l'ha accompagnata. La premier ha stretto mani e non si è negata ai selfie e a qualche battuta con operatori e gente comune. Si è detto «onorato della visita» Giovanni Anzani, ceo di Poliform presente in 85 paesi con 110 monobrand nel mondo, che ha raccontato come la premier si sia mostrata molto interessata agli armadi, «come tutte le donne».
Riavvolgendo il nastro al centro congressi della Fiera, la presidente del consiglio ha messo l'accento sul fatto che le imprese manifatturiere e creative del settore dell'arredamento e la filiera del legno siano settori strategici su cui il governo sta lavorando. «Il marchio è la cosa più preziosa che abbiamo, a patto che siamo in grado di valorizzarlo». Il «collegato» alla Finanziaria, una sorta di legge quadro, che arriverà a breve in CdM, si potranno valorizzare le eccellenze facendo leva su tre pilastri: la lotta senza quartiere alla contraffazione e alla concorrenza sleale. Strumenti finanziari per far crescere le Pmi nel settore dell'eccellenza e infine formazione e competenze. Serve «una rivoluzione culturale per mettere al centro il lavoro creativo italiano» sintetizza Meloni.
Sulla mancanza di manodopera la premier ha sottolineato come «mentre continuiamo ad accapigliarci sul Reddito di cittadinanza, che il governo conferma di non voler continuare a dare a chi è in condizioni di lavorare, le nostre aziende dicono che in quattro casi su dieci hanno difficoltà a trovare manodopera qualificata e posti di lavoro ottimamente retribuiti. Bisogna lavorare per allineare quelle competenze» ha aggiunto, ribadendo la proposta di creare un «liceo del Made in Italy».
Per quanto riguarda la carenza di forza lavoro questa non si risolve con i migranti ma con quella grande riserva inutilizzata che è il lavoro femminile: «Alzando i livelli del lavoro femminile e portandoli alla media Europea i nostri dati cambierebbero molto - ha spiegato - e anche lavorando sull'incentivazione della possibilità da parte delle famiglie di mettere al mondo dei figli».
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