Giunta Raggi, sei mesi sulle montagne russe: tra scandali e dimissioni

Frongia, Minenna, De Dominicis, Muraro e Marra: i problemi per la giunta romana di Virginia Raggi non finiscono mai

Giunta Raggi, sei mesi sulle montagne russe: tra scandali e dimissioni

La giunta Raggi da mesi galleggia tra le polemiche. Fino ad oggi, con le perquisizioni in Campidoglio e l'arresto del capo del Personale, Raffaele Marra, fedelissimo del sindaco. Beppe Grillo ieri ha difeso i suoi a spada tratta: "Si inventano bufale, il Movimento è sotto attacco". La Raggi, baldanzosa, ha detto che la sua giunta non ha nulla da nascondere. Ma il caso Marra non è che l'ultimo scivolone dopo sei mesi vissuti, metaforicamente parlando, sulle montagne russe.

Il caos in Campidoglio scoppia subito, all'inizio di luglio. Daniele Frongia viene nominato alla guida dell'ufficio di gabinetto del sindaco. Ma la delega gli viene tolta subito, tra le polemiche, e Frongia allora diventa vicesindaco e assessore allo Sport. Alla guida del gabinetto va Carla Raineri. Però il magistrato della Corte di Appello di Milano, ex collaboratrice del prefetto Tronca durante il commissariamento della Capitale, dura poco. Il parere negativo dell'Anac di Cantone sulla sua nomina, considerata irregolare (parere chiesto dal sindaco), la costringe a dimettersi.

Un altro problema arriva dall'assessore al Bilancio, l'economista Marcello Minenna. Se ne va per manifestare solidarietà nei confronti della Raineri. Ironia della sorte: lo stesso giorno, il primo settembre, lasciano anche il direttore generale dell'Atac, Marco Rettinghieri, e l'amministratore unico Armando Brandolese. Clamorosamente il sostituto di Minenna, l'ex magistrato in pensione Raffaele De Dominicis, non riesce neanche a insediarsi che viene indagato per abuso d'ufficio. E così si dimette prima ancora di iniziare il suo lavoro.

Proseguono, dunque, i problemi per la giunrta Raggi, che solo alla fine di settembre ha un nuovo assessore al Bilancio (il terzo in pochi mesi): arriva il commercialista Andrea Mazzillo.

L'ultimo duro colpo per l'amministrazione romana, prima del caos di oggi scatenato dall'arresto di Marra, arriva il 13 dicembre:

Paola Muraro, l'assessore all'ambiente fortemente voluta e difesa dal sindaco, si dimette: ha appena ricevuto un avviso di garanzia per reati ambientali che si riferiscono al periodo in cui era consulente.

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