Quei 251 magistrati in stand by perché non ci sono le coperture

Il caso dei vincitori del concorso in magistratura 2017: dovevano iniziare il tirocinio due mesi fa, ma nell'atto di nomina del ministro Bonafede si fa riferimento ad un articolo della legge di bilancio privo di coperture finanziarie sufficienti

Quei 251 magistrati in stand by perché non ci sono le coperture

Nuovo vertice, stasera, a Palazzo Chigi, sulla riforma della giustizia. Pd e M5S sono divisi, anzi, lontani anni luce. Ed il dossier rischia di far tremare la maggioranza.

Al centro c’è il nodo della prescrizione. Il ministro Alfonso Bonafede non vuole rinunciare all’entrata in vigore a gennaio 2020 della norma, inserita nella legge "spazzacorrotti", che prevede l’imprescrittibilità del reato in caso di condanna in primo grado, mentre Pd, Leu e Italia Viva, contrari alla cancellazione della prescrizione, chiedono un rinvio per applicare eventuali correttivi. Lo scontro tra le due anime del governo sembra insanabile. E sullo sfondo c’è una vicenda surreale che imbarazza il Guardasigilli che lotta per “dimezzare i tempi dei processi”.

È quella dei 251 nuovi magistrati vincitori del concorso bandito il 31 maggio 2017, che da tre mesi si ritrovano con le mani in mano per colpa di una svista dello stesso ministero di via Arenula. Un pasticcio che tiene in stand by decine di risorse che potrebbero andare a colmare quei vuoti che sono tra le cause della lentezza della macchina della giustizia. Proprio con riferimento alla carenza di organico, lo stesso Bonafede, all’inizio di ottobre, aveva ribadito l’impegno del ministero per l’espletamento delle procedure concorsuali. Ma nel caso specifico l’iter è stato segnato da una serie di ritardi e incongruenze.

La graduatoria, infatti, è stata trasmessa al ministero il 27 maggio ma viene approvata dal Consiglio Superiore della Magistratura soltanto il 24 luglio, con riserva nei confronti di una candidata. I restanti 250 avrebbero potuto iniziare il loro tirocinio già a settembre, e invece da via Arenula non emanano alcun decreto di nomina. Preferiscono rimandare gli atti al Csm, per approvare nuovamente la graduatoria, stavolta in modo integrale. La nuova approvazione arriva il 16 ottobre, quando le toghe sciolgono positivamente la riserva sulla candidata numero 142. A questo punto il ministro avrebbe dovuto firmare la nomina dei nuovi magistrati ordinari per consentire l’avvio dei tirocini.

Ma il decreto di nomina con la firma del Guardasigilli viene rimandato indietro dalla ragioneria. “Il motivo per cui non è stato apposto il visto - riferisce in forma anonima al Giornale.it uno dei vincitori del concorso - è che l’atto siglato da Bonafede fa riferimento ad un articolo della legge di bilancio in cui non vengono stanziate coperture finanziarie sufficienti per la nostra assunzione”. Al comma 378 della legge di bilancio del 2019, infatti, si fa riferimento soltanto alle assunzioni relative al “concorso per 360 posti” bandito nel 2016, e non a quello uscito nel maggio 2017, per il quale i fondi sono previsti nella manovra relativa al 2020. “Dal ministero ci hanno detto in via ufficiosa che nonostante le procedure si siano concluse lo scorso maggio, il nostro tirocinio non potrà partire prima del prossimo anno”, spiega la fonte del Giornale.it.

“Nel frattempo – denuncia - c’è chi ha affittato casa o disdetto i vecchi contratti di locazione per trasferirsi nella Capitale, chi ha lasciato il lavoro precedente, con

tutti i problemi che ne conseguono". “Non c’è stata la volontà politica di risolvere la situazione”, accusano i candidati ammessi, che ora si sentono presi in giro da quelle stesse istituzioni che si apprestano a servire.

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