Una lunga estate calda, un presidio di quasi tre mesi, la resistenza a oltranza fuori dai cancelli, la solidarietà di artisti e lavoratori. Poi ieri una prima notizia positiva. Non ci sarà, per il momento, nessun licenziamento per lo stabilimento Gkn di Campi Bisenzio. Il Tribunale del Lavoro di Firenze ha revocato l'apertura dei licenziamenti collettivi decisi dalla multinazionale britannica, di proprietà del fondo inglese Melrose, che si occupa principalmente di realizzare semiassi ed elementi di trasmissione per l'automotive.
I giudici hanno accolto il ricorso dei sindacati, che avevano impugnato il procedimento avviato verso i 422 dipendenti licenziati. «È stato violato l'articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori», mettendo in atto comportamenti anti-sindacali. I lavoratori erano stati informati di aver perso il posto via mail. Una procedura che secondo il giudice Anita Maria Brigida Davia, configura «un'evidente violazione dei diritti del sindacato, messo davanti al fatto compiuto e privato della facoltà di intervenire sull'iter». La Gkn ha subito fermato la procedura, ma impugnerà la sentenza, e ha deciso di far partecipare il proprio avvocato al tavolo convocato presso lo Sviluppo Economico. Dai lavoratori - che denunciano l'anomalia di una azienda in salute in cui non è stata fatta un'ora di cassa integrazione e sospettano una delocalizzazione della produzione - la sentenza viene vissuta con sollievo, anche se c'è la consapevolezza che la procedura potrebbe essere riaccesa, sia pure attraverso una maggiore concertazione.
Una piena approvazione per l'intervento del giudice arriva anche dalla politica. «La sentenza dimostra che in Italia le regole ci sono, questo non è il far west e tutti devono rispettarle. Questo è un primo passo per ristabilire un ordinato sistema di cose» dice Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico. Enrico Letta sottolinea che «avevano ragione i lavoratori e i sindacati e avevamo ragione noi ad accusare la Gkn di aver violato ogni regola. Il Tribunale l'ha sancito. Ora si fermino e si volti pagina». Giuseppe Conte ricorda che «solo pochi giorni fa insieme alla viceministra Todde siamo stati alla Gkn per parlare con i lavoratori. La sentenza ci dice che i diritti dei lavoratori non vanno calpestati». Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando invita ora a «dare nuovi strumenti ai territori, alle imprese sane, ai lavoratori, per evitare che queste vicende debbano essere risolte da un giudice e per fare in modo che si possa difendere il tessuto produttivo e industriale del nostro Paese da operazioni di carattere speculativo».
E per il leader della Uilm, Rocco Palombella «oggi si invia un forte segnale sia ai fondi finanziari senza responsabilità sociale, che vorrebbero assumere comportamenti in spregio della dignità dei lavoratori e delle leggi italiane, sia al governo che deve intervenire immediatamente per porre fine a queste situazioni inaccettabili».
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