Finchè è previsto dalla Costituzione, Paolo Gentiloni governerà senza "tirare i remi in barca". La decisione, condivisa dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stata presa in vista di tutto il lavoro che attende il governo nei prossimi mesi. Per affrontare i vertici internazionali Gentiloni manterrà quindi il pieno delle sue funzioni, rappresentando l'Italia e dando il più possibile l'immagine di un Paese stabile.
Per tempi tecnici il governo Gentiloni non potrà cessare il suo mandato prima della prima settimana di aprile, comunque vadano le elezioni. Solo dopo tale data potrà passare il testimone al nuovo governo se dal voto sarà uscita una maggioranza netta. Il governo quindi, nei prossimi mesi, prenderà parte a diversi incontri internazionali.
L'agenda internazionale
Dal 1 gennaio l'Italia assume la presidenza di turno dell'Osce, l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, per l'anno 2018. A febbraio Gentiloni è atteso a una cruciale riunione della Nato che precede il vertice dei leader e deciderà la revisione della struttura di comando.
Due gli impegni che riguardano la Brexit. Il 23 febbraio Gentiloni parteciperà al vertice informale della Ue sulla ripartizione dei 72 seggi parlamentari lasciati liberi dai britannici a Strasburgo e i futuri assetti a Bruxelles. A marzo invece sarà presente al vertice sull'uscita del Regno Unito dall'Unione europea, nuove regole dell'Eurozona, web tax, mercato unico e sostegno al lavoro.
Gentiloni prenderà parte anche all'incontro con i suoi omologhi dei Paesi della Ue che affacciano nel Mediterraneo, al vertice Ue- Balcani
occidentali e al G7 in Canada.Accanto a questi impegni vi sono anche i vertici ministeriali connessi alla partecipazione del premier ai vertici dei leader, eventuali vertici straordinari e gli incontri bilaterali.
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