Sul nascituro Conte bis aleggia ancora l'incognita del voto sulla piattaforma Rousseau. Gli iscritti al Movimento Cinque Stelle dovranno decidere se dare il via libera (o meno) al governo con il Pd e il risulto si preannuncia tutto tranne che scontato.
Intnato il premier incaricato va avanti per formare la squadra di ministri da presentare a Sergio Mattarella. La trattativa tra Pd e M5S si è arenata sulla questione dei due vicepremier. Ieri Zingaretti ha fatto la sua mossa, aprendo all'ipotesi di non inserire alcun "vice" a Giuseppe Conte (fino ad ora la richiesta era quella di assegnare il posto ai dem, visto che il premier è considerato del Movimento Cinque Stelle). L'ipotesi non piace molto a Di Maio, che vorrebbe restare a Palazzo Chigi.
Per ora i grillini dicono di pensare più "al programma" che alle poltrone. Ma la trattaviva vera è sulle caselle del consiglio dei Ministri. L'ala di sinistra del M5S fa pressione su Di Maio affinché rimuova tutti gli ostacoli al governo col Pd, ma il leader pentastellato non vuole farsi sfuggire Movimento e leadership dalle mani. Per far fronte alla proposta piddina di non inserire nessun vicepremier, Di Maio pensa ad una contromossa che farà discutere.
Secondo il Corriere, Gigino accarezza l'idea di inserire nella lista di un'ipotetica squadra di governo da presentare a Conte anche il nome di Alessandro Di Battista come ministro alle Politiche europee. Non è detto che il diretto interessato (contrario all'intesa col Pd) accetterebbe, ma di certo il suo nome potrebbe mettere in difficoltà il Pd. E forse l'intero governo ancor prima del suo giuramento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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