"Qui sembrano tutti impazziti". Le liti nella lunga notte del governo

Nuovo Dpcm tra domenica e lunedì: ipotesi coprifuoco alle 22 e un lockdown nei fine settimana. Conte prende tempo e finisce sotto accusa: "Non è possibile questa indecisione di fronte a quello che sta succedendo"

"Qui sembrano tutti impazziti". Le liti nella lunga notte del governo

Il rapido aumento dei nuovi contagi, accompagnato comunque da un costante incremento dei tamponi effettuati, spaventa il governo. Quelle che verranno saranno ore frenetiche, tra riunioni e colloqui per mettere a punto le prossime azioni da adottare contro la diffusione del Coronavirus: da parte dei giallorossi ci sarà un altro giro di vite visto che i positivi non accennano a calare. Sul tavolo ci sono tantissime ipotesi. Per il momento regna il caos: filtrano solamente indiscrezioni, dichiarazioni rilasciate in forma anonima e i classici messaggi spot sui social. Ma nulla è stato ancora deciso. C'è una parola che divide nettamente la maggioranza: coprifuoco. Le difficoltà riscontrate nell'organizzazione di una riunione per decidere il da farsi fotografa alla perfezione l'incapacità dell'esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Il primo passo è arrivato al termine della lunga riunione a Palazzo Chigi, durata ben 7 ore, su manovra e misure anti-Covid: l'intenzione è quella di partorie un nuovo Dpcm tra domenica e lunedì.

Fin dalla mattinata di ieri, venerdì 16 ottobre, Dario Franceschini aveva avviato l'operazione di pressing per ottenere un vertice d'emergenza. Il ministro dei Beni culturali è allarmato per la situazione Covid-19 nel nostro Paese: il suo timore è che presto tutto ciò possa sfuggire di mano, con il pericolo di un incontrollato aumento dei casi e di una confusione totale dettata dalle diverse norme delle Regioni. Perciò ieri sera il premier ha voluto spiegare a chiare lettere: "Dobbiamo evitare il lockdown. Dobbiamo affrontare questa ondata con strategia diversa e nuova". Tuttavia non sarà affatto facile: il presidente del Consiglio deve fare i conti non solo con lo scontro che si è venuto a creare con i governatori, ma anche con le diverse vedute all'interno del suo governo.

Un'altra stretta? Le ipotesi

Effettivamente tra i giallorossi è molto forte la fazione di chi spinge per la linea dura. Tra questi vi sono lo stesso Franceschini e Roberto Speranza: il capodelegazione del Partito democratico e il ministro della Salute vorrebbero azioni molto rigide soprattutto alla luce della presa di posizione del Comitato tecnico-scientifico, secondo cui sarebbe necessario adottare misure più stringenti. Questo potrebbe significare smart working obbligatorio in una percentuale da definire (si parla di 70% per la pubblica amministrazione), stop agli eventi, orari più scaglionati a scuola, più didattica a distanza - in particolare per gli studenti delle scuole superiori - e stretta per palestre, sport dilettantistici di contatto, parrucchieri, estetisti, saloni di bellezza e sale gioco. E, come dicevamo, non si esclude la possibilità di un coprifuoco.

Al vertice notturno il grillino Alfonso Bonafede si presenta prudente; la renziana Teresa Bellanova continua a sostenere che con il virus bisogna imparare a convivere. Nel frattempo Speranza invoca prudenza: "La situazione è seria". L'avvocato non è convinto del tutto dall'ipotesi coprifuoco, anche perché a quel punto si aprirebbe un bivio: cittadini chiusi in casa dalle 21.00 oppure chiusura anticipata per bar, locali e ristoranti? Comunque preoccupa il forte impatto economico. Ecco perché, spiega il Corriere della Sera, il presidente del Consiglio preferirebbe non arrivare al coprifuoco. Magari adottando altre norme per contrastare la movida, come ad esempio una restrizione per i locali e per la vendita di alcolici dopo una certa ora.

Nell'ultimo Dpcm alla fine non è arrivato il divieto delle cene private ed è stato scongiurato l'intervento delle forze dell'ordine nelle abitazioni su segnalazioni dei vicini. Ma c'è chi avrebbe la forte volontà di mettere il piede sull'acceleratore. "Fra pochi giorni rischiamo di arrivare a 20mila nuovi positivi al giorno, allora che facciamo?", si chiede una fonte vicina al dossier. La linea tracciata sembra chiara: la situazione richiede un altro intervento. E deve essere piuttosto rapido, si sostiene tra i giallorossi. Nelle prossime 72 ore probabilmente verrà data vita all'ennesima serie di decisioni. Il Cts si è detto pronto a un'eventuale riunione dell'ultima ora: "Siamo pronti a riunirci nel fine settimana non appena avremo indicazioni in merito". Tra i più intransigenti si propone un coprifuoco settimanale alle 22.00 e un lockdown (anche se non totale come la scorsa primavera) nei fine settimana.

Come riporta l'Huffington Post, la presa di posizione di uno degli specialisti che affianca il governo non lascia spazio a libere interpretazioni: "A me sembrano tutti impazziti". E adesso Conte finisce sotto accusa, duramente attaccato sottovoce dal Pd: "Non è possibile questa indecisione di fronte a quello che sta succedendo".

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