Sembra un déjà-vu. La tempesta violenta e distruttiva che ha colpito il Veneto ricorda quella luglio scorso che ha investito l'intera penisola. Stessi violenti temporali, stesse fortissime raffiche di vento e danni su danni all'agricoltura. La grandine a palle grosse come quelle da tennis erano state fotografate in Campania, a Bologna i fan avevano dovuto rinunciare all'atteso concerto degli Iron Maiden a causa dei lampi e tuoni che aveva scosso la città. E i titoli dei giornali sembravano scritti dalla stessa mano: Temporali e vento scuotono l'Italia, arrivano anche le grandinate.
C'è una differenza temporale però. Nel 2022 il maltempo si è scatenato l'8 luglio e le temperature estive non hanno mai raggiunto il livello di quest'anno. Il caldo oggi è più cattivo e prolungato. Tutt'ora continua a mordere le isole (in Sardegna non si respira) e il Centro Sud. Le tempeste distruttive partono dal Nord, per poi scendere (si spera con meno intensità) lungo tutto lo Stivale. Il brusco cambio climatico è partito due giorni fa dall'Alto Adige e dal Trentino, con il vento che ha sradicato alberi e ha spaventato a morte turisti e abitanti, poi ha aggredito e ferito il Veneto. E ora è già tempo di contare i danni. La prima grande vittima è l'agricoltura. Coldiretti stima danni incalcolabili nelle campagne dove 52 grandinate hanno devastato nel Nord Est le produzioni di grano, ortaggi, frutta e vigneti ma anche serre e strutture agricole. L'anno scorso proprio la grandine ha provocato danni per la cifra record di oltre mezzo miliardo di euro solo nelle aziende assicurate secondo l'Asnacod. Quest'anno i conti saranno ancora più salati.
Accanto ai campi devastati c'è tutto il resto della devastazione e la fatica dei vigili del fuoco, degli uomini della Protezione Civile che hanno raccolto più di 350 chiamate di soccorso per i violenti temporali di acqua, grandine e di raffiche di vento che hanno raggiunto i 119 chilometri all'oranel veneziano. In 24 ore sono stati effettuati 190 interventi per dissesti statici, rimozione di elementi pericolanti, taglio di rami e alberi. I danni maggiori li hanno subiti gli abitanti delle provincie di Padova, Treviso, Vicenza e Venezia. Duramente colpita tutta Riviera del Brenta.
Alberi divelti, tetti scoperchiati, tanta paura, per fortuna nessun decesso, ma 110 i feriti. Molti si sono presentati spontaneamente ai pronto soccorso con traumi da caduta, da taglio causati da vetri rotti. I vigili del fuoco invece hanno messo in salvo 10 persone, tra cui una coppia rimasta intrappolata nell'auto schiacciata da alberi caduti. Il Governatore della regione, Luca Zaia, ha annunciato di voler estendere lo stato di emergenza «appena saranno terminati i censimenti dei danni in corso dalle prime ore del mattino» dopo il maltempo che ha colpito anche la pianura. Zaia ha ringraziato «soccorritori e tecnici che sono intervenuti nell'immediatezza degli eventi e che continuano in queste ore nelle opere di ripristino e censimento dei danni». Ma la paura in Veneto non se n'è ancora andata. Fino a domani sera l'allerta gialla non esclude forti temporali e ancora grandinate.
Come quelle che hanno colpito nella notte scorsa anche alcune zone agricole del ferrarese. Pomodoro da industria, frutticole, mais e barbabietola da zucchero sono state le colture più. Chicchi grandine di grandi dimensioni, hanno ammaccato la frutta pronta per la raccolta, come racconta il produttore Claudio Zambardi di Santa Maria Codifiume: «Proprio questa mattina dovevamo iniziare la raccolta delle varietà di pere estive, in particolare William e Carmen che era davvero di altissima qualità con calibri oltre gli 85, e ora ci ritroviamo con un danno del 100%». Lo sconforto degli agricoltori si associa ad altre preoccupazioni. Il maltempo non darà tregua neppure oggi.
Per tutto il giorno la protezione Civile prevede piogge e temporali di forte intensità con lampi e grandinate e forti raffiche di vento su Veneto, Friuli Venezia Giulia, provincia autonoma di Bolzano e anche su Emilia Romagna. Per la Lombardia è scattata l'allerta arancione, soprattutto per la zona di Milano.
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