Green Pass, ok da 80 leghisti. Salvini: "Ora tagli a Rdc"

Fra malumori e defezioni, il Carroccio conferma ancora la fiducia al governo. Salvini lancia il monito a Draghi: "No ad un aumento delle tasse", e pensa al nuovo nucleare

Green Pass, ok da 80 leghisti. Salvini: "Ora tagli a Rdc"

Anche questa volta le Lega si è schierata a favore della linea dettata dal presidente del Consiglio Mario Draghi, votando sì alla fiducia alla Camera sul cosiddetto Green pass bis. Malgrado le dichiarazioni contrarie ed i recenti malumori interni al partito, il Carroccio ha deciso di continuare ad appoggiare il provvedimento, anche se stavolta a votare è stato il 60% dei leghisti: gli 80 dei 132 deputati presenti hanno tutti espresso parere favorevole.

È così passato con 413 sì, 48 no ed un astenuto il Green pass bis, con il Partito democratico in prima linea per sostenere la linea dura (ben 86 su 93 i deputati presenti in Aula). L'unico astenuto è stato l'ex ministro grillino Luciano Fioramonti.

Malumori e addii

Un vero terremoto all'interno del partito guidato da Matteo Salvini è stato provocato dall'abbandono della europarlamentare Francesca Donato, la quinta a lasciare la Lega dopo Vincenzo Sofo, Luisa Regimenti, Andrea Caroppo e Lucia Vuolo. Attaccando duramente il partito, la Donato ha definito come liberticida il lasciapassare verde e se n'è andata sbattendo la porta: "Io non mi trovo più a mio agio e tolgo tutti dall'imbarazzo".

Intervistato a Porta a porta, in onda su Rai 1, il leader Matteo Salvini ha commentato, parlando delle divergenze insorte all'interno del Carroccio: "Innanzitutto c'è la Lega, punto. È chiaro che un partito come il nostro che ha milioni di sostenitori ha sfumature diverse... Noi vogliamo tenere insieme salute e lavoro".

Quanto alla questione vaccino, ha affermato: "Non si può imporre l'obbligo vaccinale. Io rispetto la libertà di scelta, non li possiamo recludere e discriminare. La posizione della Lega è estendere la validità del tampone da 48 a 72 ore. La Lega cerca di tenere una posizione di equilibrio fra chi propone l'obbligo vaccinale indistinto, a costo di licenziamenti, di chiusure, di bimbi che non vanno a scuola, e coloro che dicono: 'Il Covid si cura con la polverina o con la musichetta'".

Le posizioni della Lega

Dopo essersi fatto gli auguri per il proprio onomastico, l'ex vicepremier è poi passato a parlare anche di altre questioni, come il reddito di cittadinanza. Secondo Salvini il sussidio grillino dovrebbe essere tagliato, in quanto trascorsi tre anni si è rivelato essere una misura fallimentare. "La posizione della Lega è quella di confermare il sostegno a chi non può lavorare, ma siccome la gran parte degli otto miliardi di euro va a chi rifiuta il lavoro, allora lo tagli e questi soldi li utilizziamo per ridurre le tasse. Dobbiamo tagliare almeno sei di questi otto miliardi", ha spiegato.

Un pensiero anche sul nucleare, già bocciato dagli italiani. "Il nucleare di ultima generazione è pulito, sicuro e senza scorie", ha dichiarato Salvini. "Perché non riavviare un ragionamento sul nucleare? Iniziamo ad avviare questo ragionamento. Non esiste un referendum propositivo, ma potessi io proporre oggi un referendum, lo proporrei a favore della ricerca".

Dopo aver garantito ancora una volta la propria fiducia nei confronti di Mario Draghi, Salvini ha però lanciato un avvertimento: guai ad alzare le tasse. "Se qualcuno pensa di aumentare l'Imu con la scusa della revisione degli estimi catastali, la Lega dice no, perché le famiglie vanno a pagare il doppio", ha precisato. "Nessun aumento dell'Imu e delle bollette di luce e gas". Quanto al futuro inquilino del Quirinale, il leader del Carroccio ha negato qualsiasi inciucio con Matteo Renzi. "Non lo sento e non lo vedo da tempo, abbiamo idee del mondo e della politica diverse", ha tagliato corto.

Decisa la posizione sulle pensioni, ora oggetto di riforma. "Oltre 341mila italiani al 31 agosto hanno scelto Quota 100. C'è gente che ha 70 anni, è in forma e ha voglia di lavorare. L'unica cosa che non è pensabile è che la notte di Capodanno si passi da 62 a 67 anni. Questo è inimmaginabile", ha commentato l'ex ministro dell'Interno. "Si può ragionare? Sì.

L'obiettivo è non fare scalini o scaloni. In Europa prima di andare in pensione si lavora 36 anni, l'obiettivo della Lega finale è quota 41, perché molti in Italia cominciano a lavorare presto a 16, 17, 18 anni".

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