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Grillo e Raggi in piazza vanno a soffiare sul fuoco

Sindaco a caccia di voti tra taxisti e ambulanti: "Siamo con voi". Poi twitta: violenza inaccettabile

Grillo e Raggi in piazza vanno a soffiare sul fuoco

Nel paese delle Meraviglie si prende tutto alla leggera, anche la rivolta urbana dei tassisti. E nei panni di Alice, la sindaca Virginia osserva stupefatta il magico mondo in cui vive e nel quale, come nella favola di Carroll, ne combina di tutti i colori alla disperata ricerca di consenso popolare. Magari con l'aiuto del Bianconiglio, alias Beppe Grillo, anche lui in visita nella Città Eterna.

Ieri, per esempio, la prima cittadina a Cinque Stelle si è data da fare mentre la città bruciava. Prima ha twittato solidarietà ai tassisti capitolini, che a forza di proteste e bombe carta da sei giorni bloccano la città - e pure la sede del Pd in via del Nazareno - senza autorizzazione e rigano le fiancate dei «nemici» Ncc. Poi consente l'invasione fuorilegge di via Nomentana, dove ha sede il ministero del Trasporti, che per volume di traffico equivale più o meno a bloccare l'aeroporto di Fiumicino. Infine, colpo di genio, invece di monitorare lo stato di guerriglia urbana - e mentre il Codacons prepara la denuncia alla Procura ipotizzando l'omissione di atti d'ufficio e l'interruzione di pubblico servizio - lei si cala nella protesta in giallo, e regala pacche sulle spalle ai tassisti che impediscono il transito tra via del Corso e piazza del Popolo. «Noi siamo con voi e voi lo sapete - annuncia orgogliosa - per noi il trasporto pubblico non di linea è fondamentale. È il biglietto da visita della città per cui deve essere regolamentato in maniera chiara, ma le riforma dall'alto non ci piacciono, andate avanti».

In realtà la passione per i taxi alla prima cittadina l'ha trasmetta il leader Beppe, a cui va anche il copyright del tassinaro come «biglietto da visita» di Roma: parole dette in mattinata dall'ex comico e poi ripetute in copia conforme dalla sindaca. È Grillo dunque che ha deciso sul punto la strategia dei Cinque Stelle. Sarebbe lui ad aver caldeggiato la «discesa in campo» al fianco dei tassisti alla Raggi, imitando così l'omologa torinese Chiara Appendino, che era scesa in strada chiedendo di riprendere il servizio. «Noi per primi, la classe politica, dobbiamo ascoltare le persone. A volte - ha spiegato Grillo - la gente diventa violenta perché si sente invisibile».

E sempre Grillo avrebbe annunciato, in un incontro con i senatori Pentastellati, di avere specifici progetti per gli yellow cab. «Devono darsi da fare anche loro. Ho lanciato l'idea - avrebbe spiegato ai suoi parlamentari - di un piccolo corso di formazione che li convinca anche ad avere delle automobili in condizioni perfette. Inoltre abbiamo fatto un software per il quale chiunque salga in taxi possa sentire nella propria la descrizione dei monumenti che vede durante il percorso». Una app, sviluppata dal M5S, che dovrebbe tra l'altro anche permettere di «pagare la corsa in qualsiasi modo, e di sapere in anticipo il costo del viaggio». E chissà se a Uber fischiano le orecchie.

Dunque il leader torna mattatore, lascia andare Virginia tra i violenti a prendere posizione dichiarando di essere dalla loro parte. Ma l'endorsement rischia di trasformarsi in boomerang, dopo gli ennesimi scontri a Roma, con tanto di feriti.

E così in serata arriva una goffa retromarcia: «Manifestare è un diritto - cinguetta la sindaca - ma usare la forza è inaccettabile. Al fianco di chi protesta civilmente, ma ferma condanna verso i violenti». Alice abita qui.

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