Grillo, nuovo messaggio di guerra. "Si riprenderà il simbolo"

Il fondatore annuncia un "delicato" video per oggi. Conte in allerta: "Voglio il bagno di democrazia"

Grillo, nuovo messaggio di guerra. "Si riprenderà il simbolo"
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L'accelerazione di giornata, stavolta, porta la firma di Beppe Grillo. Dopo giorni di silenzio e l'annuncio della richiesta della votazione bis, il Garante si farà sentire. «Domani, martedì alle 11.03, collegatevi sul mio Blog, sul mio canale Youtube e sulla mia pagina Facebook. Ho un delicato messaggio da annunciare», scrive sui social il cofondatore del M5s, con tono definitivo.

L'intervento, atteso all'indomani della chiusura dell'assemblea costituente, è dunque fissato per oggi. Ma i contenuti del messaggio del comico sono avvolti nel mistero. «Farà un video», si limitano a dire dall'entourage dell'«Elevato». Partono immediatamente le speculazioni. I contiani, a parole, non si scompongono. «Non mi aspetto nulla, aspettiamo che si rivoti. Ha chiesto che si rivoti e voteremo, ha chiesto la riconferma di un bagno di democrazia e abbiamo risposto richiamando tutti gli iscritti a votare, questa è la democrazia», dice Giuseppe Conte da Pomigliano, dove è andato a incontrare i lavoratori di Stellantis e di Trasnova, azienda dell'indotto.

L'aria è frizzante anche tra gli ex parlamentari vicini a Grillo. «Beppe annuncerà che si riprenderà il simbolo, anche per le vie legali, perché sa di poterlo fare», spiega un ex. «Grillo diffonderà un messaggio importante», dice un altro «movimentista».

«Domani martedì 3 dicembre alle ore 11,03, Beppe Grillo racconterà, in un messaggio importante, scomode verità», scrive su X Elio Lannutti, ex senatore del M5s, espulso nel 2021 proprio dopo la decisione di Grillo di dare luce verde al governo di Mario Draghi.

La convinzione, tra i «grillini» superstiti, è che il fondatore aprirà il capitolo decisivo della battaglia, quello sul simbolo. «Grillo domani impugna lo Statuto del 2022 e si mangia la banana», scrive Paolo Becchi, ex docente di Filosofia all'Università di Genova, considerato l'ideologo del M5s delle origini. «Giuseppe Conte vuole un partito in cui un capo decide.

La democrazia diretta degli iscritti non conta più nulla e i politici possono fare una carriera politica a vita», attacca l'ex ministro Danilo Toninelli, in prima linea al fianco di Grillo. Insomma, l'attesa è tutta per la mossa del Garante. Che darà il via al secondo tempo della sfida, quello sul simbolo. Ma non solo: rinuncerà all'accordo con Conte anche per quanto riguarda la copertura legale, così da poter muovere liberamente le sue contestazioni sul logo.

Intanto Conte oggi riunirà i gruppi parlamentari. All'ordine del giorno, tra le altre cose, un altro dei nodi venuti al pettine con le votazioni dell'assemblea costituente. Si tratta della questione della regola dei due mandati. Gli iscritti hanno votato per il superamento del principio voluto da Grillo e Gianroberto Casaleggio.

Ma, tra le varie opzioni proposte durante «Nova», ci sono diverse sfumature per l'addio alla regola aurea. I big della vecchia guardia vorrebbero le maglie più larghe possibili.

Mentre gli attuali parlamentari, spaventati dalla competizione con i volti storici, spingono per deroghe più stringenti. Magari limitate solo alle candidature a livello locale oppure per «meriti» non meglio specificati.

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