"Osserverò chi andrà a teatro a farsi abbindolare da coso, non mi servirò nei loro negozi boicotterò le loro attività". "Coso" è Matteo Salvini e a scrivere questa frase, condivisa su Facebook, è stato un dipendente comunale di Gubbio, in occasione del comizio del leader della Lega.
A denunciare l'accaduto è stato il segretario nazionale della Lega Umbria, Virginio Caparvi, che in un video su Facebook, ha reso noto che "un dipendente comunale di Gubbio ha scritto un post vergognoso". Ma non finisce qui. Infatti, a detta di Caparvi, a dare man forte al dipendente comunale è intervenuta anche una professoressa, che ha commentato con un "ti seguo a ruota, vista la repulsione che ho per l'essere in questione, questo vale per tutti i suoi adepti, mandami in privato l'elenco".
Un fatto vergognoso e grave e chi usa questo linguaggio minatorio "non la deve passare liscia", perché "la terzietà di un dipendente pubblico deve essere sacra", ha sottolineato Caparvi all'AdnKronos.
Dopo la pubblicazione del post, che è stato poi cancellato, "tanti commercianti ci hanno cercato perché arrabbiati: ci hanno detto che non è più tollerabile assistere a un clima così avvelenato. Adesso che c'è aria di cambiamento in giro qualcuno cerca di ricorrere alle peggiori bassezze".
Ora, conclude il segretario leghista, "sentiamo cosa dirà il sindaco di questa lista di proscrizione. Ovviamente minimizzeranno e diranno che la sinistra non c'entra.
Non oso immaginare che cosa sarebbe successo a parti inverse. Se qualcuno della Lega avesse detto cose del genere avrebbero tirato in ballo le leggi razziali. Sta di fatto che noi queste cose non le facciamo ed è giusto che chi le fa venga richiamato all'ordine".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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