Hacker e denunce, i punti oscuri del caso Sarti

Le immagini in circolo risalgono al 2013 ma sono tornate d'attualità solamente oggi

Hacker e denunce, i punti oscuri del caso Sarti

Tra i Cinque stelle, colleghi di Giulia Sarti a Montecitorio, la sensazione è «che la stiano un po' massacrando su questioni molto personali». Ma le immagini private che stanno girando sui cellulari di cronisti e parlamentari sono soltanto la punta dell'iceberg di una vicenda complessa, costellata di punti oscuri. Tutto comincia ad aprile del 2013, meno di due mesi dopo le Politiche che videro il M5s entrare in Parlamento per la prima volta. La Sarti all'epoca ha 26 anni, proviene dall'attivismo in una delle regioni «pilota» del Movimento, l'Emilia-Romagna, ed è tra le parlamentari più aggressive e giustizialiste. La deputata è tra le vittime di un misterioso gruppo di hacker, che si firma Anonymous Pd. I pirati informatici nascosti sotto il nome dei dem pubblicano online le foto osé della Sarti, proprio le stesse che stanno circolando in queste ore. Il caso del 2013 non è stato mai chiarito e, nonostante l'apertura di un'inchiesta, non sono stati trovati i responsabili.

In quel periodo più di qualcuno sospettò di una ritorsione interna nei confronti della Sarti, già fidanzata di Giovanni Favia, consigliere regionale dell'Emilia-Romagna ed espulso dal M5s l'anno prima, e vicina al sindaco di Parma Federico Pizzarotti. Per risolvere il caso dell'hackeraggio arriva un altro uomo del mistero, Andrea Bogdan Tibusche. Informatico di origini romene trapiantato a Salerno, è stato presentato alla Sarti da Angelo Tofalo, allora deputato salernitano membro del Copasir, attuale sottosegretario alla Difesa. Resta il fatto che nessuno degli interessati ha mai parlato di come si fossero conosciuti Giulia e Bogdan. E addirittura Tibusche ha smentito il rapporto sentimentale tra lui e la Sarti.

Buio pesto sul responsabile del mancato bonifico, di circa 23mila euro, al fondo per il microcredito alle piccole e medie imprese. Bogdan è stato denunciato dalla deputata per appropriazione indebita, ma la procura ha chiesto l'archiviazione. Tra le chat Telegram esaminate dai magistrati ce n'è una in cui la Sarti tira in ballo Rocco Casalino e Ilaria Loquenzi, nella scorsa legislatura responsabili della comunicazione del M5s, scrivendo che i due l'avrebbero convinta a denunciare l'informatico per salvare la faccia. Casalino invece ha sostenuto, davanti ai microfoni delle Iene, di essere estraneo alla vicenda.

Arriviamo quindi agli ultimi sviluppi, al sistema di

videosorveglianza installato da Bogdan in casa della Sarti. Con il dubbio della registrazione di incontri politici e intimi e le figure di Dedo e Luca, evocate in chat dall'ex collaboratore, e ancora avvolte nel mistero.

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